«Tradizione e Tradimento»: il concerto di Niccolò Fabi a Bari è un viaggio onirico
Due ore di atmosfera riescono a trasportare gli spettatori in un sogno, perché «L'arte è la forma più importante di resistenza»
Giovedì 23 Gennaio 2020, 13:07
«Sono spaventato da questa semplificazione dell'aggressività che c'è oggi. È l'arte la forma più importante di resistenza». Così, con il proverbiale senso di calma e tranquillità espresso anche dalle sue canzoni, Niccolò Fabi, ieri sera in concerto al TeatroTeam di Bari, ha condotto il suo pubblico in un viaggio onirico, quasi sempre in penombra, per regalare alla platea sold out due ore di evasione totale dal mondo esterno e dai suoi problemi. «Ho deciso di spostarmi dal centro del palco - svela - proprio per lasciare il posto a un monitor o a una parete bianca, dove ciascuno di noi può proiettare la sua storia. Nella vita tutti siamo chiamati a fare un salto che presuppone una buona dose di coraggio, per perdere l'equilibrio, e la musica talvolta può darci quel coraggio in più. Mi auguro che questo concerto possa aiutarvi in questo».
Una carrellata di emozioni intense, un brano dietro l'altro, hanno trasportato tutto il teatro come «un'astronave o un sottomarino, a seconda che vogliate andare verso l'alto o verso il basso». Sul palco insieme a Fabi Roberto Angelini (chitarre, ARP e cori), Pier Cortese (chitarre, Ipad e cori) Alberto Bianco (basso, chitarre e cori) Daniele “Mr Coffee” Rossi (synth, piano e moog) e Filippo Cornaglia (batteria, elettronica e glockenspiel). Il cantautore romano ricorda i primi concerti pugliesi, «al Divinae Follie», e racconta la sua vita in musica, inserendo in scaletta gli ultimi brani tratti dall'album "Tradizione e Tradimento", da «Io sono l'altro» a «Scotta», da «A prescindere da me» a «Nel blu», riproponendo poi alcune canzoni fra le più amate del suo vasto repertorio: «Costruire», «Ecco», «Una buona idea». Grand finale con «Vento d'estate», in acustico insieme a Roberto Angelini e Pier Cortese, «Il negozio di antiquariato», e l'intramontabile energia di «Lasciarsi un giorno a Roma», in cui tutti si alzano in piedi quasi come per risvegliarsi dopo due ore di sogno. E ritornare alla realtà un po' più ricchi.
Scaletta:
A prescindere da me
Amori con le ali
Io sono l’altro
I giorni dello smarrimento
Nel blu
Una somma di piccole cose
Facciamo finta
Filosofia agricola
È non è
La promessa
Solo un uomo
Una buona idea
Indipendente
Ecco
Vince chi molla
Una mano sugli occhi
Costruire
Scotta
Tradizione e tradimento
Vento d’estate
Il negozio d’antiquariato
Lasciarsi un giorno a Roma