Lecce, spaccio di coca nella "movida": 14 arresti, anche ex portiere giallorosso

Nel blitz della Polizia, denominato "Movida" e coordinato dalla Dda, scoperta in appena un mese una fitta rete di spaccio tra Lecce, San Foca e marine neretine. Verso stop a 4 locali

Redazione online

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Mercoledì 21 Agosto 2019, 09:01

22 Agosto 2019, 11:13

LECCE - Spacciavano cocaina a Lecce e in altre località balneari in Salento: 14 persone sono state arrestate e quattro locali sono stati chiusi. Sono questi i risultati di un'indagine della polizia che ha stanato in un mese un giro di spaccio di cocaina nel Salento. Tra gli arrestati alcuni sono ritenuti vicini alla criminalità organizzata. Il blitz, denominato "Movida", della Squadra Mobile di Lecce e del Servizio Centrale Operativo, coordinate dalla Dda di Lecce e dalla Procura, ha avuto luogo questa mattina ma le indagini sono state avviate in luglio con la Direzione centrale Servizi Antidroga e la Polizia Scientifica. 

Gli investigatori hanno puntato i riflettori sullo spaccio di cocaina nel centro di Lecce e in diverse località balneari della costa salentina, anche all’interno di discoteche, nell’ambito dell’operazione «Pusher 3», che prevede agenti sotto copertura per l’acquisto di droga, ritardando l’arresto degli spacciatori responsabili della cessione, anche utilizzando telecamere nascoste. Un metodo che ha permesso di individuare in 30 giorni, una fitta rete di spaccio in 4 locali notturni, per i quali inoltre la Questura di Lecce ha avviato i procedimenti per la chiusura ex art. 100 del Tulps.

Tra gli arrestati c'è anche un ex calciatore dell’u.s. Lecce, Davide Petrachi, 33 anni: arrestato il 20 marzo 2018 per spaccio di cocaina, è stato uno dei portieri della rosa del Lecce calcio per 7 stagioni, militando anche in serie A, fino alla stagione 2014-2015 per poi giocare nella Virtus Lanciano, Martina Franca e Nardò calcio in serie D.

I locale interessati e per i quali son in corso i provvedimenti amministrativi di sospensione sono il Guendalina (il cui titolare afferma che dall'anno prossimo cesserà definitivamente l'attività), il «Ficodindia», «La Darsena» e «Birreghe». Tutti i gestori hanno dichiarato la loro estraneità agli episodi, affermando di avere garantito ogni misura di sicurezza e il Guendalina precsa di aver messo addirittura a disposizione delle forze dell'ordine una stanza all'interno del locale.

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