Giustizia spezzatino a Bari, l'odissea tra gli uffici con i candidati sindaco
Il tour organizzato dalla Camera Penale e guidato dal presidente Gaetano Sassanelli mostra una giornata tipo di un avvocato che si sposta da un ufficio giudiziario all'altro nel capoluogo pugliese
Lunedì 29 Aprile 2019, 18:33
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BARI - Otto sedi per gli uffici giudiziari e un viaggio lungo sei ore, la Camera penale porta così 'in tour' i candidati sindaco di Bari: ecco i disagi quotidiani che gli avvocati sono costretti a vivere ogni giorno a causa della cosiddetta "giustizia spezzatino" dopo lo sgombero per inagibilità del palagiustizia di via Nazariantz.
Dal Palazzo di Giustizia di piazza De Nicola all'aula bunker di Bitonto, dagli uffici di via Brigata Regina all'ex sezione distaccata di Modugno, e poi ancora il Tribunale minorile, la sede del giudice di pace al San Paolo, il carcere e gli uffici di via Dioguardi a Poggiofranco.
Al tour, iniziato alle 9.30 dal Palazzo di Giustizia di piazza De Nicola, hanno partecipano il sindaco uscente Antonio Decaro (centrosinistra), Elisabetta Pani (M5S), Sabino De Razza (Baricittàperta), Irma Melini, Pasquale Di Rella (centrodestra). Ha partecipato alla alla prima tappa in piazza De Nicola il candidato del partito dei pensionati, Francesco Corallo. Sul bus, oltre ai giornalisti, c'è una delegazione di avvocati penalisti, tra cui anche il parlamentare di Forza Italia Francesco Paolo Sisto.
Il presidente della Camera Penale di Bari, Gaetano Sassanelli, che guida il tour, ha comunicato che «il 15 maggio il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha annunciato che sarà a Bari per visitare l’area delle ex Casermette che ci auguriamo sia la scelta definitiva per un nuovo palazzo di giustizia». Cartina alla mano il tragitto percorso riguardava 45 chilometri di viaggio divisi tra Bari, Modugno e Bitonto.
L’iniziativa ha avuto l’obiettivo di fare conoscere a chi si candida a guidare la città le condizioni dell’edilizia giudiziaria e di chiedere che il Comune solleciti il Ministero della Giustizia perché la soluzione definitiva di una sede unica arrivi nel più breve tempo possibile.
Sul punto tutti sono stati d’accordo. Il sindaco Antonio Decaro ha ricordato che, dopo la firma di un primo protocollo d’intesa con l’ex ministro Orlando nel gennaio 2018, l’attuale ministro Alfonso Bonafede ha convocato il Comune e le altri parti per la firma di un nuovo protocollo il prossimo 28 maggio. La soluzione dovrebbe essere quella del trasferimento di tutti gli uffici nell’area delle ex Casermette del quartiere Carrassi. Il contenuto del nuovo protocollo non è ancora noto. Il sindaco Decaro (ricandidato per il centrosinistra) ha assicurato che "condividerà la bozza con la città», ricordando che «l'unica competenza del Comune in materia di edilizia giudiziaria è urbanistica», su viabilità ed eventuale variante. «A me interessa - ha detto Decaro - che ci sia un polo della Giustizia nella nostra città».
«Il protocollo venga reso noto alla città e se ne possa discutere prima del 28 maggio», ha detto Pasquale Di Rella (centrodestra) evidenziando la necessità di "trovare una concreta contropartita in termini economici e sociali per i residenti del Libertà» quando il Tribunale lascerà il quartiere.
«In meno di un anno - ha sottolineato Elisabetta Pani (Movimento 5 Stelle) - il ministro Bonafede ha posto fine ad una situazione scandalosa figlia di anni di cattiva gestione e mancati controlli. Io sarò garante dei tempi e delle modalità di lavori di realizzazione del nuovo Palagiustizia».
«Per noi è necessario ascoltare gli operatori del diritto che vivono i veri disagi», ha evidenziato Irma Melini (candidato indipendente con una lista civica), ritenendo urgente "migliorare l’attuale viabilità tra le diverse sedi in attesa della sede unica».
Sabino De Razza (Baricittàperta) ha ricordato vecchi progetti, come l’arcipelago della Giustizia al quartiere Libertà, sottolineando che «la soluzione che sarà scelta dovrà comunque rispondere al criterio di suolo zero».
Francesco Corallo (Pensionati e Invalidi) ha proposto, infine, un tavolo politico sul tema.
La prossima tappa di questa vicenda, iniziata 341 giorni fa con la dichiarazione di inagibilità del Palagiustizia di via Nazariantz, e passata attraverso una tendopoli per le udienze e il successivo spezzettamento in otto diverse sedi, sarà l'incontro con il ministro del 28 maggio. «È un passo concreto - ha detto il presidente della Camera Penale, Gaetano Sassanelli che ha guidato il tour - rispetto al quale però non dobbiamo abbassare la guardia, perché dobbiamo spingere affinché i tempi di realizzazione siano rapidi».