Bari Japigia, case popolari pronte: il 15 gennaio la consegna a 36 famiglie
Ecco il sopralluogo di questa mattina del sindaco Decaro e dell'assessore Introna agli alloggi di via Caldarola
Venerdì 21 Dicembre 2018, 19:28
20:47
BARI - «Trentasei nuovi alloggi popolari saranno assegnati il 15 gennaio a Japigia»: ad annunciarlo in un video postato su Facebook è lo stesso sindaco di Bari Antonio Decaro che questa mattina assieme al vicesindaco e assessore all’Edilizia residenziale pubblica, Pierluigi Introna, ha effettuato un sopralluogo sul cantiere, ormai concluso, per la costruzione nella palazzina ERP in via Caldarola, realizzata nell’ambito del PIRP di Japigia, secondo tutti i protocolli sull’efficientamento energetico, con standard qualitativi elevati, riscaldamento autonomo, videocitofono, avvolgibili elettrici, posto auto coperto e scoperto e aree a verde di pertinenza. Nella giornata di domani cominceranno invece i lavori dell’AQP per gli allacci alle condotte degli alloggi e successivamente si procederà con gli asfalti della strada di ingresso in fase di ultimazione. Su impulso dell’amministrazione comunale, lungo il perimetro della strada sono stati realizzati spazi per la socializzazione, con giostre e sedute, e sono state previste nuove piantumazioni di alberi in continuità con le aree verdi limitrofe.
«Subito dopo saranno in consegna un’intera palazzina parte del Pirp di San Marcello e oltre 120 appartamenti a Sant'Anna.
Entro la fine del prossimo anno, grazie al lavoro di questi ultimi anni, saremo riusciti a consegnare le chiavi di circa 300 alloggi popolari ad altrettante famiglie baresi - sottolinea Decaro - intanto stiamo lavorando a un nuovo piano di edilizia popolare, per nuove abitazioni, ma anche progetti di di housing sociale per l’emergenza abitativa, così come abbiamo fatto con le case di comunità che ospitano tante famiglie in luoghi dignitosi, superando definitivamente il concetto di dormitori con tende e camper ai quali ci eravamo abituati. Strutture nate proprio a Bari che oggi sono riconosciute a livello nazionale come una buona pratica da imitare».