La protesta

«Stop alle discriminazioni»: a Foggia il corteo contro il razzismo

Redazione online (video Maizzi)

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«Le persone immigrate a Foggia e in tutta Italia vengono attaccate per il colore della loro pelle, mentre vanno a lavorare in bicicletta, per pochi soldi»

«Le persone immigrate a Foggia e in tutta Italia vengono attaccate per il colore della loro pelle, mentre vanno a lavorare in bicicletta, per pochi soldi, mentre qualcuno guadagna con il loro lavoro. Rischiano tutti i giorni la vita.
Alika è stato ucciso senza nessun motivo a Civitanova Marche, altri muoiono sul lavoro o mentre percorrono in bicicletta strade pericolose, come Koffi qualche settimana fa. Altri ancora continuano a morire a causa delle condizioni abitative iper precarie, come Yusupha al gran ghetto di Rignano.
Ma anche la questura, la prefettura, i comuni e le altre istituzioni discriminano gli immigrati. Ostacoli burocratici, ritardi, abusi, personale razzista: ottenere un permesso di soggiorno o una residenza è un incubo, e le leggi sull’immigrazione sono fatte apposta per sfruttare e fare paura. In questo momento i politici attaccano gli immigrati ancora di più perché ci sono le elezioni, e per avere voti attaccano i più deboli.
Contro questa situazione, scendiamo in strada ancora e mandiamo un messaggio chiaro. Non possiamo più accettare tutto questo, non vogliamo avere paura! Siamo lavoratrici e lavoratori, immigrati e immigrate, e vogliamo una vita normale perché anche noi facciamo parte di questo paese». È il messaggio con cui è stata accompagnata la protesta degli immigrati questa mattina davanti alla stazione di Foggia, in corteo fino alla Prefettura. «Documenti per tutti subito! Basta razzismo!»

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