BARI - Prosegue il percorso di emersione e regolarizzazione delle pastaie di Bari Vecchia. Nell'incontro di questa mattina, tenuto nella cattedrale di San Sabino, sono intervenuti l'assessore allo Sviluppo locale e Turismo Pietro Petruzzelli, i rappresentanti della Asl Bari e delle associazioni di categoria coinvolte, i quali hanno descritto alle pastaie gli adempimenti amministrativi (inclusi Scia e Haccp) che saranno obbligate a seguire per legge. Tra questi, anche il corso Osa (Operatore del settore alimentare) che le signore frequenteranno dopo le festività natalizie: la certificazione permetterà loro di continuare, mettendosi in regola, la tradizione delle orecchiette fatte in casa.
Tutto è filato liscio, ma solo su un punto si è creato dibattito: l'impossibilità di vendere la pasta fresca fatta all'esterno dell'abitazione. La tradizione dell'impastare davanti ai turisti potrà continuare, certo, ma solo a scopo dimostrativo. Le orecchiette destinate alla vendita, invece, dovranno essere preparate all'interno delle case, adottando tutte le precauzioni del caso. Sono stati sollevati dubbi sui tempi e sulle difficoltà nell'impastare all'interno, oltre allo scetticismo sulla perdita della tradizione: «È impossibile, e poi da noi passano centinaia di persone...non si può». Dubbi a cui ha risposto anche una delle signore delle orecchiette: «Io lo faccio da una vita, non tutti abbiamo lo spazio dell'Arco...prepariamo in casa, e il banco sta davanti la porta. Si può fare».