Verso il voto

Comunali Bari, parla Boccia: «Leccese ora guida la coalizione»

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E su Michele Laforgia commenta: «Laforgia? È amico di tante battaglie»

BARI - «Noi lo abbiamo sostenuto, l'assemblea ha votato. Adesso è Vito Leccese che guida la coalizione, ha esperienza e autorevolezza per guidare questo processo politico». Lo ha detto a Bari il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, a margine di un incontro sull'autonomia differenziata organizzato dalla Cgil Bari, riferendosi alle amministrative di giugno. Boccia ha chiarito che «ci sono dei momenti nei quali c'è lo sparo dello start e si parte, noi siamo partiti. L’avversario è la destra, il Movimento cinque stelle è dentro il grande del perimetro del centrosinistra. Ci sono città in cui siamo alleati e altre in cui non siamo alleati».

Adesso, ha proseguito Boccia, «dobbiamo parlare ai baresi che vogliono continuare sulla scia di Decaro per fare in modo che la città continui a essere bella, attraente. Bari ha dimostrato che può esserci un Sud diverso, un ritorno dei cervelli quasi naturale. Quando vedo nuovi investimenti, centri di ricerca che nascono, mi si riempie il cuore di gioia».

«Chi vuole continuare sulla linea di Decaro - ha spiegato - sa cosa deve fare, chiamare Vito Leccese e costruire un grande progetto politico». A chi gli fa notare che in sala c'è Michele Laforgia, candidato da una parte del centrosinistra ma non dal Pd, Boccia risponde che «è un amico, un compagno di tante battaglie culturali e politiche. Trovare una sintesi è compito loro. Ho dato un contributo per far fare sintesi al Pd, ora tocca a loro».

BARI? È LA CITTÀ DI DECARO

«Questa è la città del sindaco Decaro, posso dirlo con cognizione di causa è uno dei sindaci più apprezzati in assoluto della storia d’Italia. Questa città, per come è stata amministrata, è l’esempio di quanto un sindaco può far bene. Se si è deciso di modificare la legge di trent'anni fa che ha funzionato è evidente che bisogna intervenire con dei correttivi, uno di questi è il potenziamento delle assemblee elettive». Il riferimento di Boccia è all’emendamento proposto dalla Lega che potrebbe aprire la strada al terzo mandato per i sindaci del Comuni più grandi. Un provvedimento, ha evidenziato Boccia, sul quale «la destra è divisa perché la Lega presenta un emendamento e Fratelli d’Italia dice che è contrario».

«Il Partito democratico - ha aggiunto - tiene molto al lavoro straordinario che tutti i sindaci italiani fanno ogni giorno, indipendentemente dal colore che rappresentano. I sindaci del Partito democratico e di centrosinistra hanno una visione sociale dell’organizzazione dei servizi pubblici». Boccia ha chiarito che «sul premirato siamo totalmente contrari perché stanno modificando il potere del presidente della Repubblica. Sui Comuni abbiamo detto più volte che vanno rafforzati i poteri dei Consigli comunali e dei Consigli regionali».

QUESTIONE AUTONOMIA

«Vedremo dopo il passaggio a Montecitorio, fra alcuni mesi. Se vanno avanti così, non resterà altro che raccogliere le firme per una campagna referendaria». «Siamo ancora in Parlamento - ha aggiunto Boccia sulla questione autonomia - questa non è legge e speriamo non lo diventi mai. Noi l'abbiamo tenuta nove mesi in Senato, abbiamo utilizzato tutti gli strumenti democratici in nostro possesso per fermarla. La destra è andata avanti perché c'era uno scambio». Boccia ha spiegato che sono «molto preoccupati perché non si vede un sussulto né di dignità né di orgoglio da parte degli eletti al Sud di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Speriamo ci sia a Montecitorio. Al Senato hanno abbassato la testa e hanno obbedito votando di fatto contro gli interessi del Sud e contro gli interessi delle aree più povere del Paese».

«E' sotto gli occhi di tutti, c'è stato uno scambio tra Fratelli d’Italia e Lega». Boccia ha evidenziato che c'è il «premierato da un lato, per Giorgia Meloni che insiste per la concentrazione di poteri su un’unica persona e soprattutto per ridimensionare i poteri del capo dello Stato, e dall’altro l’autonomia cara a Salvini e a Calderoli che divide il Paese in più parti».

«Non solo Nord e Sud - ha evidenziato - ma anche aree interne e aree metropolitane. Aree di montagna che sono le stesse che hanno problemi, come tutto il mezzogiorno, su trasporto pubblico locale, scuola, sanità, assistenza ai bambini e agli anziani». "Tutto questo ci preoccupa - ha sottolineato Boccia - perché c'è un disegno politico chiaro della destra e a pagare sarà soprattutto il mezzogiorno».

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