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Smantellata una rete di pirateria televisiva: tra i 21 indagati anche un barese

 
Redazione online

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L'inchiesta è della procura di Catania. Perquisizioni in tutta Italia. I responsabili sono accusati di associazione a delinquere transnazionale

Martedì 19 Dicembre 2023, 09:32

BARI - C'è pure un barese tra le 21 persone indagate dalla Procura di Catania (Direzione Distrettuale Antimafia) per pirateria audiovisiva. L'inchiesta ha visto impegnata la Polizia di Stato che effettuato numerose perquisizioni e sequestri in diverse città italiane nelle abitazioni degli indagati, tra cui il barese.

I 21 indagati sono accusati di associazione a delinquere transnazionale.  Le indagini, avviate dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Catania con il diretto coordinamento del Servizio Polizia Postale di Roma hanno permesso di delineare l’esistenza di una associazione criminale organizzata in modo gerarchico, con ruoli distinti e ben precisi e con promotori distribuiti sul territorio nazionale ed all’estero, con l'obiettivo di distribuire ad un elevatissimo numero di utenti, in ambito nazionale ed internazionale, palinsesti live e contenuti on demand protetti da diritti televisivi, di proprietà delle più note piattaforme televisive quali Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime, Netflix ,attraverso il sistema delle IPTV illegali, con profitti mensili per svariati milioni di euro. 

Per eludere le investigazioni, gli indagati avrebbero fatto uso di applicazioni di messaggistica crittografata, identità fittizie e documenti falsi; quest’ultimi sono stati utilizzati anche per l’intestazione di utenze telefoniche, di carte di credito, di abbonamenti televisivi e noleggio di server. Riscontrata la presenza su varie piattaforme social di canali, gruppi, account, forum, blog e profili che pubblicizzavano la vendita, sul territorio Nazionale, di flussi, pannelli ed abbonamenti mensili per la visione illegale dei contenuti audiovisivi fruibili anche attraverso numerosi siti illegali di “live streaming”.

Gli indagati sono di Catania, Messina, Siracusa, Cosenza, Alessandria, Napoli, Salerno, Reggio Emilia, Pisa, Lucca, Livorno e Bari. A loro viene contesta l'associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla diffusione di palinsesti televisivi ad accesso condizionato, danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici, accesso abusivo ad un sistema informatico, frode informatica.

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