Innovazione

Digithon 2022, l’appello di Boccia: «Internet sia bene comune»

Redazione online (Video Donato Fasano)

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L'evento si terrà a Bisceglie dal 7 al 10 luglio, tra gli ospiti il ministro Speranza

BARI - «Siamo entrati in una fase della società digitale in cui bisogna iniziare a pensare che le reti siano importanti come ogni bene comune. La connessione deve essere garantita a tutti. Dentro questa cornice, quest’anno Digithon dedicherà focus a sanità, dopo i due anni di pandemia nei quali è cresciuta la consapevolezza che aumentare i livello di prevenzione e controllo, anche attraverso le tecnologie, salva vite, e a cybersecurity, dopo gli attacchi anche di queste ore di hacker russi che hanno fatto scattare l’allerta massima per le nostre agenzie di sicurezza». Così il deputato del Pd ed economista Francesco Boccia ha presentato oggi la settima edizione di Digithon, di cui è fondatore, la maratona digitale dedicata alle startup innovative. Digithon torna in presenza, dopo due anni da remoto per la pandemia, dal 7 al 10 luglio nelle Vecchie Segherie di Bisceglie. Oltre alla competizione, tornano anche i grandi eventi in piazza aperti al pubblico, per approfondire con i protagonisti del mondo delle istituzioni, della cultura e delle imprese italiane e internazionali, i temi legati al mondo del digitale. Tra i primi nomi annunciati, il ministro della Salute Roberto Speranza, l’infettivologo Matteo Bassetti e la divulgatrice scientifica Barbara Gallavotti. Per partecipare a Digithon basta registrarsi gratuitamente sul portale digithon.it entro la mezzanotte del 10 giugno. Cento startup saranno ammesse alla valutazione del comitato scientifico che selezionerà i migliori per la fase finale. Il primo premio, un assegno di 10.000 euro, è offerto da Confindustria Bari e BAT e complessivamente i premi in palio ammontano a oltre 50.000 euro. «E' una grande occasione di incontro tra giovani ricercatori e startupper con il mondo delle imprese locali e nazionali - commenta Sergio Fontana, presidente Confindustria Bari-BAT - e sono felicissimo che questa iniziativa parta dal Sud». 

«In questo momento gli insegnanti ci chiedono di essere ascoltati ed è nostro dovere farlo». Lo ha detto il deputato del Pd Francesco Boccia, commentando a margine della presentazione della settima edizione di Digithon lo sciopero di oggi del mondo della scuola.
«Gli scioperi - ha detto Boccia - vanno rispettati e capiti. Lo sciopero di oggi della scuola è un tema che deve assolutamente posto come prioritario da parte del Governo. Il Pd lo ha già detto e mi auguro che tutti possano ascoltare le ragioni di questo sciopero. La scuola è la casa principale delle famiglie italiane dopo le loro abitazioni. Non comprendere uno sciopero può essere fatale». Boccia ha poi evidenziato che "quarantamila plessi scolastici vanno messi a norma, vanno digitalizzati e vanno trasformati in luoghi aperti 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno. Le scuole non sono solo i luoghi dove si studia, nelle scuole si fanno attività culturali, sport, teatro, musica, si vive. Soprattutto nelle periferie i figli delle famiglie che non ce la fanno hanno una seconda opportunità».

«Penso che in una fase delicata come questa bisogna mettersi nelle mani dello Stato, degli apparati di sicurezza, del Governo che si serve, e Salvini è al Governo. Penso che ogni iniziativa singola possa essere strumentalizzata se non rientra dentro il perimetro che il Governo ha tracciato. Sottolineo la estemporaneità solita delle iniziative di Salvini». Lo ha detto il deputato del Pd Francesco Boccia a margine della presentazione a Bari della settima edizione di Digithon. "Mi pare che questa prospettiva - ha aggiunto Boccia - fosse auspicata dall’ambasciata russa e questo non è proprio il massimo. Mi auguro che i propri contributi Salvini possa darli in Parlamento, è quello il luogo in cui dobbiamo risolvere i problemi. Lì ci possiamo confrontare e trovare le soluzioni, sostenendo l’azione del Governo italiano che sta facendo tanto in questo momento».

«I bandi del Pnrr scadono il 30 giugno, temo che il Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale sia in ritardo. Pretendiamo che i bandi vengano rispettati perché soprattutto su scuola, sanità, copertura 5G e backhauling, gli italiani hanno il diritto che chi si occupa di apparato pubblico, dalla burocrazia ai politici, corra». Lo ha detto il deputato del Pd Francesco Boccia durante la presentazione della settima edizione di Digithon, che quest’anno sarà dedicata proprio al tema di internet come bene comune, con focus su sanità e cybersecurity. "Vedo troppa attenzione al destino delle multinazionali e pochissima alla corsa contro il tempo - ha detto Boccia - . E siccome i sindaci sono tutti pronti e disponibili, come i presidenti di Regione di ogni colore politico, è evidente che tocca alle istituzioni correre, non ci sono alibi».
I bandi ai quali Boccia fa riferimento sono quelli da 6,7 miliardi di euro per la realizzazione dell’Investimento «Reti ultraveloci (banda ultra-larga e 5G)». «Tutti i bandi ricorda Boccia - sono stati pubblicati, con esiti differenti, quattro sono ancora in corso (Scuola connessa, Sanità connessa, Italia 1 Giga, Piano 5G backhauling), altri sono andati deserti per problemi connessi alla configurazione del piano stesso definito dal Ministero. Non possiamo più perder nemmeno un minuto di tempo - conclude - ed è importante sapere come il Ministero intenda assicurare il rispetto della data del 30 giugno per l'aggiudicazione di tutti gli appalti connessi alle risorse del Recovery and Resilience Facility».

«Noi continuiamo a credere, come durante la pandemia, che solo un’Italia forte con un’Europa forte ci può consentire di ottenere dei risultati. Se dovesse passare finalmente il limite sul tetto al prezzo del gas sarà un grande successo dell’Europa e anche italiano perché ci abbiamo creduto fin dall’inizio». Lo ha detto il deputato del Pd Francesco Boccia a margine della presentazione a Bari della settima edizione di Digithon. «Sette otto mesi fa, quando la guerra ancora non era scoppiata - ha ricordato Boccia - , avevamo chiesto il tetto ai prezzi del gas, avevamo chiesto acquisti comuni e stoccaggi comuni e ci eravamo ritrovati con Confindustria e con tutto il mondo del lavoro nel chiedere con Italia, Spagna, Francia, il limite al tetto del gas. Io stesso in Parlamento avevo posto il tema a novembre e Draghi, nel Consiglio europeo di dicembre, lo aveva chiesto». «Se ci avessero ascoltato - ha aggiunto - probabilmente una parte degli aumenti che abbiamo subito per effetto delle speculazioni non ci sarebbe stata. Oggi l’Europa c'è. E’ un passo in avanti importante, un salto importante. Se otterremo i limiti al prezzo del gas è grazie all’Europa. Lo dico perché le forze politiche che pensano di risolvere tutto disgregando l’Europa o ammaccando l'Europa, fanno un danno al Paese».

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