sanità

Policlinico Bari, scoperta una molecola capace di bloccare il diabete: l'annuncio del prof. Giorgino

Redazione online

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«L'irisina ha anche degli effetti importanti sulla produzione di insulina e questo è molto utile nelle persone affette da diabete»

BARI - Un'altra importante scoperta arriva dai laboratori di Endocrinologia dell’Università di Bari. Infatti, dopo aver dimostrato gli effetti  nocivi dell’olio di palma presente in alcuni alimenti sulla salute tanto da avere determinato una ricaduta senza precedenti in campo industriale nel settore alimentare, lo stesso prof. Francesco Giorgino, ordinario di Endocrinologia dell’Università barese e direttore dell’Unità operativa complessa di Endocrinologia del Policlinico di Bari, ha annunciato un'altra interessate scoperta: l’acido palmitico, che è un importante costituente soprattutto dell’olio di palma, danneggia le cellule beta del pancreas che sono le cellule che producono l’insulina.

Ma il gruppo di ricerca barese, capeggiato dallo stesso prof. Giorgino, si è impegnato anche trovare delle soluzioni per migliorare la produzione di insulina e proteggere le cellule beta del pancreas dal danno. Gli specialisti (nel gruppo di ricerca operano anche la prof. Annalisa Natalicchio, il dott. Nicola Marrano e altri ricercatori) si sono focalizzati su una nuova molecola che si chiama “irisina”. «Questo è un ormone prodotto dai nostri muscoli - ha spiegato il prof. Francesco Giorgino - che ha degli effetti fortemente protettivi nei confronti delle cellule beta che producono insulina».

«Abbiamo anche scoperto che l’irisina - prosegue il professore - non solo rende le cellule beta resistenti ma ha anche la capacità di aumentarne il numero. Inoltre, ha anche degli effetti importanti sulla produzione di insulina».  

La scoperta è tutelata da brevetto. «L’impiego di questa molecola, che noi auspichiamo, è naturalmente farmacologico. L’irisina, appunto, può essere una sostanza molto importante per la terapia contro il diabete». 

«Oggi lo facciamo a scopo di ricerca - conclude il docente di Endocrinologia dell’Università barese -, nel prossimo futuro speriamo che questa nostra competenza possa essere utilizzata per creare a Bari un Centro di trapianto di isole pancreatiche per cercare di ottenere una cura definitiva per coloro che sono affetti dal diabete di tipo 1 e possano essere così liberati da questa pesante malattia».

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