Un posto al cuore
Come far resistere un amore a distanza
il proverbio dice «la distanza è come il vento, perché spegne i piccoli fuochi e invece accende quelli grandi». Lo dirà pure (anzi lo dice), ma è criterio che può valere per i primi tempi...
Cara Lisa, ho ventinove anni e da due anni lavoro all’estero, in Spagna, grazie a un Master che si è trasformato in un impiego all’Università, non si sa quanto definitivo ma certo, so di essere una ragazza molto fortunata. In Italia avevo e ho ancora un fidanzato. Durante il lockdown ci parlavamo in video tutti i giorni, non è stato facile ma siamo riusciti a reggere. Ora che si viaggia di nuovo, lui appena può viene a trovarmi, e io da parte mia tutte le feste e vacanze scendo giù, pur di stare insieme, restare intimi, non interrompere mai il nostro mondo privato, la nostra atmosfera di intimità. Sì, perché l’intimità può svanire in fretta, questo l’ho capito. Fino a quando saremo pendolari? Fino a quando riusciremo a stare insieme? Certe volte ho paura che a un certo punto non ce la faremo a tenere così, la distanza è troppa e le videochiamate il vuoto di certe sere non riescono a riempirlo; mai. E poi, altra cosa che mi preoccupa è che qui, in Spagna, c’è una mia collega con la quale esco spesso, molto vitale e simpatica, e che ho un po’ il timore si sia presa una cotta per me.
E non so che fare, questa sensazione forse è solo mia ma mi tormenta, e se è così dovrò allontanarmi da lei perché amo gli uomini, non le donne, e soprattutto amo il mio fidanzato anche se le troppe distanze ci stanno consumando. Mi sento confusa, in ansia, e piena di incertezza.
Grazie, Elena
Cara Elena, il proverbio dirà pure che «la distanza è come il vento, perché spegne i piccoli fuochi e invece accende quelli grandi». Lo dirà pure (anzi lo dice), ma è criterio che può valere per i primi tempi, per i primi anni magari di una relazione, non di più. Non nella durata. La durata dell’amore, finito il «primo» nutrimento, quello della passione, del fuoco, vuole altro. Vuole il cibo, mite e spesso sempre uguale a se stesso, della consuetudine. Abitudine, questo anche l’amore cerca e chiede, perché è sul ripetersi di se stesso, dei suoi modi, dei suoi piccoli grandi rituali, che il sentimento si cementa.
Stessa cosa per l’eros, che a pensarci bene è incanto della ripetizione, un meccanismo fisico ed emotivo che prende a funzionare e poi funziona ripetendosi, e invece si incaglia e si inceppa e smette di andare quando proprio quella ripetizione non ci soddisfa più, ci viene a noia.
Gli amori pendolari prima o poi devono arrivare a una resa dei conti, a un «redde rationem», a meno che non siano amori tra persone molto adulte e navigate e che in precedenza magari hanno convissuto, diviso tante cose, magari fatto anche dei figli insieme.
Non è il tuo caso: sei, siete giovani, e questa distanza ti sta pesando sul cuore come un macigno, dalla tua lettera si sente bene.
Se proprio non c’è modo di passare più tempo insieme, perché giustamente l’attività di ognuno è importante, impegnativa, e sacrificare qualcosa del lavoro sarebbe assurdo, forse la migliore soluzione è lasciare che le cose vadano da sole, trovino come sistemarsi. Senza fatalismo, con sincerità invece. La distanza è una corrente, contro la sua direzione non si può fare granché; l’importante è soffrire il meno possibile. La tua collega amica, se anche ti fa un po’ la corte o si è comunque un po’ invaghita di te (non ci vedo nulla di così strano, sembri essere una ragazza vitale e interessante, e di certo lo sarai) non mi sembra il punto, non quello il nucleo della questione. Non mi farei troppe domande su come comportarmi con lei, invece piuttosto, con coraggio e franchezza del cuore, al vostro prossimo incontro parlerei con il tuo fidanzato.
Dove state andando? Chiederselo insieme, per quanto possa scatenare una crisi, sarà un passo verso la vostra chiarezza. E se vi volete bene davvero come lasci pensare, parlare, confidarvi, ammettere ognuno il disagio e la difficoltà davanti a questo amore a distanza che della distanza non ne può più, vi farà approdare su territori nuovi.
Quel vento di cui dice il proverbio, più che accendere o spegnere fuochi d’amore, per voi sarà utile a smuovere un immobilismo di accondiscendenza in cui la vostra storia rischia di spegnersi.
Non temere, apriti, parla, sfogati piangi lamentati: le storie d’amore devono poter accogliere comunicazione vera. Per durare o per finire, come che sia per restare degne di essere vissute.