Un posto al cuore
«Sono divorziata e non ho più forze»
«L’amore fra me e mio marito è stato logorato dall’impossibilità di avere un figlio. Ora ho 40 anni e vivo ormai in solitudine». Ma la vita è ancora lunga...
Buongiorno Lisa, ho quarant’anni, da due anni sono una donna single dopo un matrimonio durato abbastanza per lasciarmi addosso l’identità di «divorziata». Penso che se io e il mio ex marito avessimo avuto il coraggio di lasciarci prima, probabilmente ora mi sentirei più libera; invece abbiamo oltrepassato una soglia dopo la quale per me sentirmi disponibile a un nuovo incontro è quasi impossibile. Troppo legame, troppo dolore nel lasciarci. Il fatto è che volevamo un figlio, e non siamo riusciti ad averlo; e quel tentativo, esasperato, portato avanti sino allo stremo, ci ha consumati, logorati. Ha logorato il nostro amore, ma anche il mio cuore.
So che sono “ancora giovane” come mi dicono le amiche, ma so anche che questa frattura sentimentale è arrivata dopo così tanto faticare che non ho energie nuove, e se guardo al mio avvenire, rischio di vederlo tutto vuoto, all’infinito vuoto.
Cara R., il cuore è un muscolo: se si sforza troppo, dopo ha bisogno di grande riposo per recuperare la sua normale attività.
Aprirsi ad un nuovo amore fa parte della normale attività di un cuore? Non saprei dirlo; leggo qua e là teorie per cui ci si innamora tot volte nella vita, tre volte, cinque volte e quant’altro: non di più e non di meno, come se si trattasse di una formula matematica, di qualcosa di prefigurabile.
Io piuttosto sono dell’idea che incontrare un amore ci accade quando la nostra anima è pronta, quando certi passaggi di tempo, senza che noi abbiamo fatto nulla dal punto di vista, si sono compiuti dentro di noi.
Per dirla con Shakespeare, «quando l’anima è pronta, lo sono anche le cose».
Se la guarigione è compiuta e il cuore è sano, quel che ci accade ne sarà lo specchio. Le cose che ci succedono sono riflesso del nostro spirito interno, della nostra attitudine.
Se a lungo nulla succede, quella anche può essere una forma di cura, una forma di autoprotezione del cuore. In attesa che il muscolo riprenda il suo esercizio, il vigore, l’azione dei gesti.
Immagino il logoramento, il senso di fallimento che tu e il tuo ex marito avete attraversato, la desolazione del vostro lasciarvi, quali siano stati i termini in cui è avvenuto.
Come che sia stato e sia ora, ora il tuo cuore ha bisogno di riposo, massimo riposo; poi si vedrà. Magari ti accadrà qualcosa di bellissimo tra poco, magari dovrai aspettare del tempo.
Voltare pagina, certo lo farai, ma la questione è la disposizione, il tuo stato di spirito. Certe volte per voltare la pagina bisogna impegnarsi lucidamente, “mettercela tutta”, altre volte viene da sé: perché ci si lancia in avanti con fiducia, e si attende con amor proprio e tranquillità, sicuri che la vita troverà le sue soluzioni.
Consolati, confortati, fai tutto quello che ti viene in mente per medicare il tuo cuore.
La vita farà il resto; molte volte, la questione è la fiducia: un cieco, confidente abbandonarsi a soluzioni inattese, senza dover controllare tutto con il cervello, piuttosto, dolcemente cullando il cuore allenandolo alla bellezza dell’ignoto.
Non sappiamo come andrà: pensarlo tante volte è la più giusta medicina, il più dolce dei rimedi per far riposare il cuore, e lasciare che da solo trovi le sue guarigioni.
Credici, perché credere nelle risorse del cuore è il primo punto di partenza, ciò che più può aiutarci a innamorarci di nuovo, guarire, gioire. Il futuro ti appare vuoto, dici; ma tu non guardarlo, non pensarci, lascia fare alla vita.
Ti senti “divorziata”, ma di qui a non molto questa etichetta potrai lasciarla andare, sentirti semplicemente una persona di nuovo sola, il cuore aperto, proteso senza strappi verso l’avvenire.
La vita ha risorse che mai sapremmo immaginare con il cervello; basta con amorevole discrezione lasciare che faccia il suo corso, insieme al tempo. Ti faccio tantissimi auguri.