il caso

Taranto, «Il mosaico di Troilo come nuovo per Natale»

Valentina Castellaneta

Dopo l’articolo della Gazzetta interviene il presidente di Arca Jonica

«Purtroppo in questo caso abbiamo osato di più con i materiali naturali e complice il sole ora sta colando, ma è risolvibile perché noi lo rifacciamo entro Natale». Secondo Salvatore Pepe di Graffiti for Smart City sarebbe stato troppo olio di soia nella formulazione chimica della bio- resina a far sciogliere il mosaico “Backlit” dell’artista Paolo Troilo al quartiere Salinella. L’opera era stata donata alla città da parte dell’azienda che si occupa anche di sperimentare materiali innovativi a impatto zero, insieme al mosaico dedicato all’opera di Oliviero Toscani che si trova accanto a Palazzo di Città, all’interno del Festival di architettura, design e arte contemporanea Mas Week di Taranto. Fu inaugurato a giugno del 2024, dall’allora sindaco Rinaldo Melucci, insieme all’artista Paolo Troilo. L’installazione è stata realizzata da Graffiti for Smart City, con la collaborazione del Comune di Taranto, con lo Studio di architettura e ingegneria Mas - Modern Apulian Style e Mosaico Digitale.

Un errore insomma che Pepe garantisce di risolvere entro Natale. «Quando si fa chimica - spiega Pepe - il risultato spesso si vede dopo, la catalisi non è avvenuta al 100 per cento e l’olio adesso si sta separando. Purtroppo ha avuto questo effetto, ma come abbiamo donato la prima opera adesso vedremo di rifarla». Da qui il colore giallognolo della resina che ricopriva i tasselli neri e bianchi dell’opera dell’artista tarantino di fama internazionale e che ora cola sul marciapiedi di via Lago di Bracciano angolo via Lago di Albano.

Il mosaico, però, avrebbe dovuto essere anche un esperimento sociale: una sorta di piazza virtuale che diventa fisica, connettendo i cittadini del rione al 5G, attraverso una connessione wifi ultraveloce 24 ore su 24 e gratuita. Uno smartwall, in linguaggio tecnico, che inquadrato con la fotocamera del proprio cellulare avrebbe connesso i cittadini ad un portale in cui dialogare con Arca Jonica, ente gestore delle case popolari. Eppure tutto questo non è mai stato possibile. Il progetto non è mai veramente partito. «Il wi-fi funziona - ha rassicurato Pepe - poi le vicende comunali che hanno portato alla caduta della giunta, ci hanno fatto perdere i riferimenti e non abbiamo più capito dove poter posizionare la centralina, ma c’è ed è capace di dare la connessione a tutta la piazza, chiaramente a servizio delle persone che vivono questo territorio». Il digitale è utilizzato come un cavallo di Troia per attirare sul luogo le persone. L’idea, infatti, è di creare un piccolo luogo di aggregazione fisica, con panchine per attirare i ragazzi alla socializzazione sana.

A prendere in mano la situazione, a seguito dell’articolo della «Gazzetta», è stato il presidente di Arca Jonica Denny Pascarella, che intende prendersi carico dell’istallazione della centralina e del portale che fungerà da collegamento con i servizi del Comune e per dialogare con l’ente gestore delle case popolari. In questa zona della Salinella, infatti, non ci sono uffici comunali a cui rivolgersi per i servizi ai cittadini. «Questa – ha spiegato Pascarella – è una infrastruttura digitale utile, al di là del messaggio artistico importante per la bellezza dei luoghi. A noi preme far funzionare l’infrastruttura per diminuire le distanze sociali. C’è una piazza fisica qui alla Salinella che deve essere vissuta in maniera più pregnante. Ci confronteremo anche con l’artista – ha concluso – per capire se ha indicazioni sulla sua opera d’arte, per realizzarla interamente da capo».

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