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Lizzano, approvato il regolamento di Polizia mortuaria tra le polemiche

 
Angelo Occhinegro

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Angelo Occhinegro

Lizzano, approvato il regolamento di Polizia mortuaria tra le polemiche

In pratica la giunta guidata dal sindaco Lucia Palombella ha approvato la modifica dell’art. 77. Il gruppo consiliare di opposizione del PD si è astenuto

Lunedì 04 Agosto 2025, 12:56

L’amministrazione comunale di Lizzano ha approvato nel corso dell’ultimo consiglio comunale una modifica al regolamento di Polizia Mortuaria. In pratica la giunta guidata dal sindaco Lucia Palombella ha approvato la modifica dell’art. 77. Il gruppo consiliare di opposizione del partito Democratico si è astenuto.

“Pur riconoscendo la necessità di un aggiornamento normativo che recepisca le indicazioni nazionali e risponda a bisogni concreti della cittadinanza - ha puntualizzato il segretario dem lizzanese Antonio Lecce - , riteniamo inaccettabile il metodo scelto dalla maggioranza per giungere a questa approvazione. Avevamo richiesto formalmente il ritiro del punto all’ordine del giorno e la convocazione di una conferenza dei capigruppo: un passaggio minimo di confronto e rispetto istituzionale, necessario per valutare con la dovuta attenzione una materia così delicata. La maggioranza ha scelto di ignorare questa richiesta”.

Il segretario locale dem sottolinea a sua volta altri concetti: “Ma la nostra contrarietà non si limita alle modalità procedurali. La modifica approvata spoglia il consiglio di una competenza fondamentale, attribuendo alla sola giunta il potere di decidere sulle proroghe relative ai permessi cimiteriali. Una scelta che apre la strada a valutazioni discrezionali, opache, e potenzialmente arbitrarie. È un modello di gestione che purtroppo si ripete: traslare continuamente questioni di rilevanza pubblica in rapporti privati, diretti e riservati tra l’amministrazione e il cittadino, svuotando il confronto democratico, bypassando la collegialità e mortificando le istituzioni rappresentative. Una deriva - ha concluso Lecce - che riteniamo pericolosa, antidemocratica e ai limiti della legalità. Si tratta di una scelta politicamente inopportuna”.

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