Alla fine i volti sono quasi tutti sorridenti. Anche se ancora una volta la firma sotto l’accordo per avviare dopo 60 anni di malattie e morti la decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico Ilva slitta di altre due settimane, stante le difficoltà politiche del sindaco di Taranto Piero Bitetti, tornato in sella ieri dopo le dimissioni rassegnate l’altro giorno, al termine di un tumultuoso confronto con alcuni ambientalisti.
Volti sorridenti perché Bitetti ora è munito di un documento sottoscritto dai consiglieri di maggioranza che esplicitamente dicono sì alla realizzazione di 3 forni elettrici, destinati a sostituire gli attuali 3 altiforni a carbone, e di un impianto per il preridotto (Dri), un mix per il quale dovrebbe essere sufficiente il gas trasportato via terra da Snam senza ormeggiare una nave rigassificatrice in porto, ipotesi osteggiata dagli enti locali. Occorrerà, però, una delibera del Consiglio comunale di Taranto per consentire a Bitetti nel prossimo incontro, fissato per il 12 agosto, di mettere la sua firma...
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