Sabato 06 Settembre 2025 | 11:39

Fiumi di droga e armi a Palagiano: cinque arresti e due obblighi di firma

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

Fiumi di droga e armi a Palagiano: cinque arresti e due obblighi di firma

Esito del blitz dei carabinieri di questa mattina: il gruppo gestiva un'ormai fiorente piazza di spaccio, almeno 50 gli episodi accertati

Lunedì 28 Aprile 2025, 08:24

13:16

PALAGIANO - Quattro persone in carcere una ai domiciliari e due obblighi di firma. È l’esito del blitz eseguito questa mattina all’alba dai carabinieri al termine di un’operazione antidroga nel centro di Palagiano, nel Tarantino. L’inchiesta per l’accusa ha portato alla luce l’esistenza di un gruppo che aveva avviato una fiorente piazza di spaccio.

A luglio scorso il pm Filome Di Tursi ha depositato una richiesta di misura cautelare chiedendo il carcere per 10 persone: la vicenda è finita sul tavolo del giudice per le udienze preliminari Francesco Maccagnano che, come imposto dalle novità introdotte dalla riforma Nordio, ha dovuto fissare prima di Natale gli interrogatori prima di decidere se accogliere o meno la richiesta della procura. A distanza di alcuni mesi è giunta infine l’ordinanza: gli indagati Giovanni Piccione, Vincenzo Presicci, Domenico Schinaia e Donato Serafino sono finiti in carcere, Cosimo Caponio ai domiciliari e infine per Valerio Guisa e Luigi Dell’Acqua è stato disposto l’obbligo di firma.

Sono circa 50 gli episodi di spaccio accertati dai militari Nucleo operativo radiomobile di Massafra tra la primavera e l’estate dello scorso anno: il gruppo, riforniva il territorio palagianese e le zone limitrofe di cocaina, hashish e marijuana. Nell’inchiesta è coinvolto anche un minore che avrebbe preso parte a quattro episodi di spaccio che coinvolgono anche altri membri del gruppo: la sua posizione, naturalmente. È al vaglio della procura per i minorenni di Taranto.

Ma sotto i riflettori degli investigatori non sono finiti solo i fiumi di droga gestiti dal gruppo. Ad alcuni indagati, infatti, sono stati contestati anche reati per il possesso di armi. In particolare tre di loro sono accusati di aver utilizzato tra aprile e giugno 2023 una pistola a salve modificata con un caricatore calibro 7,65 perfettamente funzionante. A un quarto indagato, invece, il pm Di Tursi contesta di aver detenuto illegalmente più pistole e munizioni.

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