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Taranto, accusati di aver incendiato la Curva Sud dello stadio: revocati i domiciliari per due tifosi foggiani

 
Alessandra Cannetiello

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Alessandra Cannetiello

Taranto, accusati di aver incendiato la Curva Sud dello stadio: revocati i domiciliari per due tifosi foggiani

Lo stadio Iacovone

Per entrambi disposto l'obbligo di firma. Il comune si è costituito parte civile nei loro confronti avanzando una richiesta di risarcimento di 1 milione di euro

Lunedì 20 Gennaio 2025, 16:03

16:55

TARANTO - Il Tribunale del riesame di Taranto ha revocato gli arresti domiciliari per i due tifosi del Foggia accusati di aver incendiato la Curva Sud dello stadio “Erasmo Iacovone”, durante l’incontro calcistico Taranto-Foggia, il 3 settembre 2023. Il collegio ha accolto il ricorso dell'avvocato Giuseppe Milli che assistono il 38enne Vittorio Ferrara e il 39enne foggiano Ivan Gianuario e disposto l'obbligo dimora: entrambi i tifosi furono arrestati dagli investigatori della Digos, guidati dal commissario Francesco Cecere, a dicembre 2023. I due al momento sono a processo dinanzi al giudice Costanza Chiantini. L'accusa, rappresentata dal pm Francesca Colaci, ha raccolto una serie di elementi che ha portato alla loro incriminazione. Tra questi intercettazioni e video.

«Ci hanno visto sul pianerottolo; mi hanno inguaiato» diceva Ferrara, ignaro di essere ascoltato dai poliziotti nei giorni successivi a quella prima giornata di campionato tra i rossoblu e i dauni. Ma non solo. «Devono bruci…hanno fatto la rapina a noi? Ci hanno fatt…ci hanno fatto la rapina a noi? Il furto della…quello è furto che hanno fatto a noi…della bandiera» affermava invece un altro tifoso non indagato, ma che involontariamente confermò che il gesto era da inquadrare come una sorta di vendetta tra tifoserie. Inoltre il filmato del circuito di videosorveglianza dello stadio, per il pm Colaci incastrerebbe definitivamente i due imputati: le telecamere, infatti, li hanno immortalati mentre, quasi al termine della partita, si lanciano segni di intesa, salgono assieme sulle scale che portano al piano di accesso al settore inferiore e accendono il fumogeno per lanciarlo nella parte interna della “Curva Sud Ospiti”.
Il comune si è costituito parte civile nei loro confronti avanzando una richiesta di risarcimento di 1 milione di euro attraverso l'avvocata Giovanna Liuzzi.

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