Al SS. Annunziata
Vuol saltare la fila e schiaffeggia un infermiere, panico in pronto soccorso a Taranto. Il presunto aggressore: «Hanno maltrattato mio padre»
I fatti nella serata del 20 novembre. La vittima, 47 anni, si è fatta visitare dal medico in turno, i colleghi hanno avvisato i carabinieri
TARANTO - Un'altra aggressione al personale sanitario è avvenuta ieri sera intorno alle 23 al pronto soccorso dell'ospedale SS.Annunziata di Taranto. La notizia è riportata dal Nuovo Quotidiano di Puglia. Un paziente in attesa di una visita pretendeva di saltare la fila e avrebbe colpito un infermiere in pieno volto, dandogli uno schiaffo.
L'uomo colpito, 47 anni, avrebbe quasi perso i sensi, ed è stato costretto a farsi visitare lui stesso dal medico di turno, mentre i suoi colleghi si sono mobilitati per chiamare i carabinieri. L'aggressore, che era ancora al pronto soccorso, risponderà di aggressione e lesioni a pubblico ufficiale sanitario in servizio.
LA REPLICA DEL PRESUNTO AGGRESSORE
«Sono un operatore sanitario della Sanitaservice e lavoro nelle strutture del territorio jonico. Ieri non ero in servizio, quando mia sorella mi ha allertato per un malessere importante di mio padre, avvisandomi del fatto che aveva già chiamato per ben tre volte l’ambulanza affinché venisse soccorso il nostro familiare, che abita a due isolati dal nosocomio». Comincia così la nota del presunto aggressore che ha voluto raccontare la sua versione dei fatti. «All’arrivo al Pronto Soccorso, mio padre in un momento di particolare dolore e agitazione, con pressione ormai altissima e difficoltà a respirare, ha riportato in maniera concitata e a voce alta quanto stava vivendo, e ha riferito un insopportabile bruciore al petto; l’infermiere ha risposto urlando e inveendo contro mio padre, che solo un’ora dopo è stato operato a causa di un infarto, e che dovrà subire un’altra operazione a cuore aperto. Non ho saputo contenere il disagio e la rabbia per la reazione di fronte ad una persona che stava soffrendo e, sbagliando, ho dato uno schiaffo all’infermiere».
«Certamente mi scuso per quello che è accaduto, e per non aver saputo tenere a freno il mio grande disappunto, ma ci tengo a dare la reale versione dei fatti, dopo i quali peraltro ho chiesto scusa all’infermiere e dallo stesso ho ricevuto altrettanto. Scambio di scuse che è avvenuto davanti ai carabinieri. Dunque nessuna insofferenza per la fila e nessuna prevaricazione da parte mia che lavoro nella sanità e rispetto il lavoro di tutti, ma ritengo si debba avere estrema delicatezza nel trattare la sofferenza di chi si rivolge ai sanitari per necessità. Ciò significa non frasi urlate, non superficialità, nè risposte come quella che ho sentito ieri: "Qui volete essere tutti serviti per primi". Il punto è che non siamo al ristorante, ma in un luogo dove la cura dovrebbe partire dal modo in cui i pazienti vengono trattati, dunque da quella che dovrebbe essere l'accoglienza».
LA ASL: CI COSTITUIREMO PARTE CIVILE
«Nessun atto di violenza sarà mai tollerato, non ci sono scusanti. Come azienda, ci costituiremo parte civile nel processo, a dimostrazione del fatto che i nostri operatori sanitari meritano rispetto e non intemperanze o aggressioni». È quanto dichiara in una nota, il direttore generale della Asl di Taranto, Vito Gregorio Colacicco esprimendo vicinanza all’infermiere aggredito la scorsa notte mentre era in servizio nel pronto soccorso dell’ospedale SS. Annunziata di Taranto.
«Siamo informati sulle sue condizioni, lo sentiremo telefonicamente e lo incontreremo presto, proprio per ribadire il nostro impegno a tutela della sicurezza e della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici», aggiunge. Nella nota si ricorda l'istituzione nella Asl ionica del gruppo di lavoro per «la prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari». A farne parte sono personale sanitario e professionisti specializzati e formati sul tema con «l'obiettivo di individuare e mettere a punto le misure necessarie per garantire la prevenzione di atti di violenza, fisica e verbale, verso gli operatori sanitari».
La Asl di Taranto «è impegnata nell’individuazione e nella realizzazione di azioni e attività necessarie per minimizzare i rischi, creare un clima favorevole all’interno e all’esterno, limitando quei fattori che concorrono all’aumento del rischio di aggressioni, sensibilizzare la popolazione per garantire agli operatori di lavorare in serenità e sicurezza».