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Il golfo di Taranto culla dei cetacei: parola dei ricercatori della Jonian Dolphin Conservation

Il golfo di Taranto culla dei cetacei: parola dei ricercatori della Jonian Dolphin Conservation

 
Redazione online

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Il golfo di Taranto culla dei cetacei: parola dei ricercatori della Jonian Dolphin Conservation

foto ansa

Avvistati grampi oltre a colonie stanziali delfini più comuni

Giovedì 12 Settembre 2024, 14:50

TARANTO - Il Golfo di Taranto si conferma come la «culla dei cetacei», non solo per le colonie stanziali dei delfini più comuni, come la stenella striata e il tursiope, ma anche per i grampi, delfinidi caratterizzati dall’assenza del muso. La conferma arriva dall’attività di monitoraggio della Jonian Dolphin Conservation (JDC), l’associazione di ricerca scientifica che da quindici anni studia e tutela la presenza dei cetacei nel Golfo di Taranto e nel Mar Ionio Settentrionale. Nelle ultime settimane i ricercatori della JDC - spiega una nota - hanno avvistato nel Golfo di Taranto due cuccioli di grampo appena nati che nuotavano vicino alle loro mamme. Nei cetacei sono le madri a prendersi cura dei cuccioli, uno per volta generalmente, allattandoli ed insegnandoli a nuotare e cacciare per tre o quattro anni.

Ogni giorno i due catamarani della JDC escono in mare con a bordo i soci dell’associazione coinvolgendoli nelle attività di citizen science che, tra l’altro, prevedono proprio l'osservazione dei cetacei incontrati, raccogliendo così dati fondamentali per la loro tutela e la loro «identificazione».
«Grazie a un algoritmo messo a punto dallo Stiima- CNR di Bari - ha precisato Francesca Santacesaria dell’Università di Bari, responsabile attività di ricerca della JDC - riusciamo a riconoscere i cetacei perché sui loro corpi, e più in particolare sulla pinna dorsale o caudale, presentano dei segni caratteristici, dei marker naturali come cicatrici o tacche sui margini, che rappresentano delle vere e proprie impronte digitali: ad ogni animale è assegnato dalla JDC un nome che permette di identificarlo in futuro».

I ricercatori della JDC «hanno osservato, oltre ad alcuni cuccioli new born, anche - conclude l’associazione - il ritorno nel Golfo di Taranto, dopo cinque anni di assenza, di tre grampi il cui primo avvistamento avvenne nel 2013, e di due giovani grampi maschi individuati per la prima volta nel 2018, quando, appena nati, nuotavano al fianco delle loro mamme. Il monitoraggio dei grampi è particolarmente importante perché si tratta di una specie che nel Mar Mediterraneo è stata classificata dalla IUCN (Unione Internazionale per la conservazione della natura) a rischio d’estinzione».

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