Mercoledì 22 Ottobre 2025 | 14:26

Maruggio, dottoressa aggredita nella guardia medica da due genitori: «È spaventata, ha dato le dimissioni»

Maruggio, dottoressa aggredita nella guardia medica da due genitori: «È spaventata, ha dato le dimissioni»

 
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Maruggio, dottoressa aggredita nella guardia media da due genitori: «È spaventata, ha dato le dimissioni»

La denuncia del sindacato Uil: «Insulti e minacce di morte»

Martedì 20 Agosto 2024, 13:45

21 Agosto 2024, 11:15

MARUGGIO - Un altro operatore sanitario vittima di violenza durante il servizio. È successo nella notte tra il 17 e il 18 agosto, nella guardia medica di Maruggio, dove una giovane dottoressa è stata aggredita dai genitori di un bambino che stava visitando. La donna, adesso, ha dato le dimissioni. A darne notizia è il sindacato Uil Fpl di Taranto. 

L'aggressione è avvenuta intorno alle 3 del mattino, quando una coppia di villeggianti si è presentata nell’ambulatorio chiedendo assistenza per il figlio. «Nonostante la dottoressa abbia fornito le cure necessarie e spiegato che non c’erano problematiche evidenti all’occhio del bambino - si legge nella nota di Uil - i genitori hanno reagito con insulti, minacce di morte e violenze fisiche. Solo l’intervento tempestivo dei soccorritori del 118 ha evitato il peggio, ma il trauma subito dalla professionista l’ha indotta a interrompere il servizio».

«La dottoressa - continua il comunicato, spaventata e provata dall'accaduto, ha deciso di rassegnare le dimissioni, lasciando un vuoto nell’organico già carente della ASL di Taranto».

«Quanto accaduto alla collega di Maruggio è un fatto gravissimo e inaccettabile. Non possiamo tollerare che chi si dedica con professionalità e sacrificio alla tutela della salute dei cittadini venga esposto a simili rischi, senza alcuna protezione - condanna il segretario generale della UIL FPL Taranto, Giovanni Maldarizzi -. È necessario che le istituzioni si facciano carico della questione e attuino misure urgenti per garantire la sicurezza del personale sanitario, specialmente in contesti delicati come quello delle guardie mediche, dove troppo spesso i nostri operatori sono lasciati soli e vulnerabili. Chiediamo con forza un piano di sicurezza che preveda la presenza costante di vigilanza nei presidi di continuità assistenziale. Non possiamo permettere che la paura e l’insicurezza diventino parte della routine lavorativa del personale sanitario».

«È inaccettabile che il personale sanitario diventi oggetto di minacce e violenza - afferma Gregorio Colacicco, direttore generale della Asl di Taranto -. Si tratta di professionisti che svolgono il proprio lavoro con passione e professionalità e per questo meritano rispetto». La vittima ha sporto denuncia mentre la Asl «si costituirà parte civile in un eventuale processo», annuncia Colacicco.

LE CONSIDERAZIONI DI ANELLI: ESCALATION DI AGGRESSIONI

«In Puglia stiamo assistendo a un’escalation di aggressioni ai danni di medici e personale sanitario. Violenze a Bari, Foggia, Lecce, fino all’episodio denunciato ieri e avvenuto in questi ultimi giorni in provincia di Taranto: sono sintomi inquietanti di una disfunzione del sistema». Lo afferma Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei Medici di Bari commentando l’aggressione, avvenuta qualche giorno fa a Maruggio, in provincia di Taranto, nei confronti di una giovane specializzanda, impegnata come guardia medica, che ha annunciato le proprie dimissioni.
«Evitiamo che anche questa collega - aggiunge Anelli - cui va tutta la nostra vicinanza, lasci il posto di lavoro. Chiediamo al presidente Emiliano di garantirle sicurezza, in caso affidandole una sede diversa. Le sue dimissioni sarebbero una sconfitta per l’intero sistema e questo non possiamo permetterlo. Chiediamo inoltre al presidente della Regione Puglia di essere ricevuti per un confronto su come mettere in atto risposte concrete. Va bene aver approvato le linee guida ma oggi serve un intervento immediato." Il governo, sostiene Anelli, «ha già messo in atto alcuni provvedimenti ma bisogna fare di più. Non basta la repressione per arginare un fenomeno che ha molte cause, prima tra tutte la scarsità del personale sanitario, dovuta a decenni di definanziamenti».
Servono, conclude il presidente dell’Ordine dei Medici di Bari, «risorse per arginare la fuga del personale sanitario. Servono più medici, in ospedale e sul territorio, meglio pagati e più valorizzati. In questa situazione anche il rischio clinico aumenta, così come la possibilità di errore. Servono reali misure di sicurezza per restituire serenità ai professionisti».

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