I conti dell’Amiu, tra luci e ombre. Nei giorni scorsi, da quel che risulta alla Gazzetta, è stato rilevato un dato che ha fatto tirare un sospiro di sollievo all’azienda d’igiene urbana del Comune di Taranto. Nello scorso settembre, al termine di un monitoraggio del debito di Kyma ambiente nei confronti dei fornitori, era stato rilevato un passivo di oltre 10 milioni di euro. Che, dopo un nuovo report, si è ridotto di 1,1 milioni. In altre parole, ora la società di Mancarelli non deve dare più 10 milioni 50mila euro ma 8,9 a chi fornisce mezzi, attrezzature e materiali vari. In sei mesi, dunque, c’è stato un taglio in seguito, da un lato, al contenimento della spesa generale e, dall’altro, ad alcune transazioni definite con i creditori.
Sin qui, la notizia positiva. Che, però, è condizione necessaria ma non sufficiente per risolvere i tanti problemi economico-finanziari della più grande partecipata del Comune. Ad esempio, Kyma ambiente (ex Amiu) ha un debito con l’Inps di oltre 16 milioni di euro e per farvi fronte sono in corso dei piani di rientro con l’Agenzia delle entrate. Ma non solo, così come denunciato recentemente dal consigliere Liviano (Demos), c’è un altro debito che pesa sui conti aziendali. Il riferimento, in questo caso, è alle somme da restituire a Previambiente (il fondo di previdenza integrativa a cui sono iscritti i dipendenti dell’Amiu) che oscillano intorno a 2 milioni di euro. In realtà, l’azienda comunale sta versando le somme di sua competenza per la parte corrente, ma deve recuperare ancora quelle non erogate nel 2019.
Sin qui, solo alcune voci (positive e negative) di una situazione finanziaria che resta in bilico tant’è che è diventata una notizia il fatto che l’Amiu, lo scorso mese, sia riuscita a pagare gli stipendi con risorse proprie e senza chiedere l’intervento del Comune. In pratica, quello che dovrebbe essere ordinario è diventato straordinario. In un contesto simile, evidentemente, acquisisce molta importanza il prossimo trasferimento finanziario del Municipio. Che, così come annunciato dal sindaco in un recente confronto con i sindacati, dovrebbe portare nelle casse aziendali 2,4 milioni di euro. Si tratta, in particolare, di somme che il socio unico di Kyma ambiente è pronto a riconoscere per retribuire l’azienda degli interventi di pulizia nell’isola amministrativa della Marina di Taranto nel corso delle stagioni estive, ma anche per integrare le maggiori uscite dovute al rinnovo dei contratti nazionali dei dipendenti e, infine, per far fronte all’aumento del costo dei carburanti. Questa dote finanziaria (2,4 milioni) non è ancora materialmente disponibile sul conto corrente e per averla, forse, bisognerà attendere la prossima manovra di riequilibrio dei conti del Comune, prevista per fine luglio. Naturalmente, quando questi soldi arriveranno a destinazione l’Amiu potrà alleggerire il debito nei confronti di Previambiente.
Intanto, si registrano altri passi per far ripartire l’impianto per la preselezione dei rifiuti differenziati a “Pasquinelli”. Che, dopo essere stato riqualificato e inaugurato, ha subito l’anno scorso un brusco stop per alcune prescrizioni dell’Arpa. Lavori eseguiti e scelto dopo un bando il gestore (è la società “Daniele Ambiente”), entro maggio, torneranno i 20 addetti che lì lavoravano sino alla chiusura ed entro giugno verrà riattivato l’impianto. Che dovrebbe occuparsi, inizialmente, della selezione del vetro.