TARANTO - Per la Cittadella della Carità si va verso la revoca della sospensione dell’accreditamento. Secondo alcuni fonti vicine al Dipartimento della Salute della Regione Puglia sarebbero infatti in corso riunioni continue tra gli stessi dirigenti e i vertici della Fondazione della Cittadella della Carità per cercare di risolvere i problemi emersi dai verbali redatti dal reparto Nas dei Carabinieri, dallo Spesal e dai Vigili del Fuoco nelle ispezioni degli ultimi mesi. Verbali che hanno evidenziato numerose violazioni delle norme antincendio e delle norme in materia di tutela e salute sui luoghi di lavoro. Secondo quando risulta alla Gazzetta ci sarebbe un clima fiducioso e costruttivo tale da poter portare al ritiro del dispositivo di sospensione e alla fine dell’incubo che i lavoratori della struttura di Paolo VI stanno vivendo in questi giorni.
A confermare tale scenario anche il vescovo di Taranto Ciro Miniero, che ieri mattina ha incontrato Cgil, Cisl, Fials e Ugl prima del sit-in con un centinaio di lavoratori che le stesse organizzazioni sindacali hanno indetto proprio davanti la sede dell’Arcivescovado. «Da Monsignor Miniero ci è stato chiarito l’aspetto burocratico tra comando dei Vigili del Fuoco e dipartimento della Regione Puglia e sembra che sia in atto l’avvio della procedura di revoca della sospensione, che è la pre-condizione per far rientrare i pazienti all’interno della struttura - spiega il segretario territoriale della Cgil Fp Mimmo Sardelli -. Detto questo, abbiamo chiesto lumi sul futuro e sui partner economici e ci è stato ribadito che lo strumento in campo è sempre il fitto di ramo d’azienda alla Neuromed e ci è stato garantito che la Curia sarà inflessibile su due aspetti: il mantenimento dei livelli occupazionali dei lavoratori e la mission sociale, che è la caratteristica della Cittadella. Infine dopo Pasqua - aggiunge Sardelli - si avvierà il procedimento di concordato preventivo per l’aspetto economico-finanziario».
Secondo il segretario generale della Filas di Taranto Emiliano Messina «la mobilitazione continua perché in realtà non abbiamo risolto nulla. Non abbiamo visto le carte e quindi, siccome di questo Consiglio d’amministrazione non ci fidiamo, lunedì ci sarà il sit-in sotto la Prefettura».
Il ritiro dell’accreditamento alla Cittadella da parte del Dipartimento della Salute della Regione Puglia è stato inviato lo scorso 18 marzo: secondo lo stesso provvedimento la Fondazione ha dieci giorni di tempo per presentare controdeduzioni ed effettuare tutto ciò sia utile al rispetto della normativa che coinvolge tutte le persone che frequentano le strutture: i pazienti, gli operatori sanitari ma anche che gli studenti dei corsi di laurea in Infermieristica, Fisioterapia e Tecnico della Prevenzione dell’ambiente e nei luoghi di lavoro. «Stiamo intervenendo noi come Asl per effettuare dei piccoli interventi per evitare che ci possano essere dell’interruzioni delle attività didattiche e formative - spiega alla Gazzetta il direttore generale dell’Asl Gregorio Colacicco -. Per quanto riguarda l’attività della Cittadella pochi giorni fa abbiamo insediato una task force aziendale insieme agli operatori sanitari della stessa Cittadella per poter iniziare a trasferire i pazienti in altre strutture, compatibilmente con le loro condizioni cliniche. Tutto nell’ottica di salvaguardare la sicurezza sia dei pazienti che degli stessi operatori sanitari. Noi però - sottolinea Colacicco - ci auguriamo che questa sospensione sia revocata e lasciare i setting assistenziali e i posti letto».