Il caso

Taranto, la coop abbandona il progetto solidale: gli ospiti sfrattati dall’alloggio comunale

Francesco Casula

Hanno un’età compresa tra i 76 e gli 80 anni i quattro uomini che combattono per non perdere il diritto alla casa e con questo anche la loro dignità

TARANTO - Liberare l’immobile comunale occupato senza titolo e riconsegnare le chiavi al Comune entro e non oltre il termine perentorio di cinque giorni. È quanto ha intimato il Comune di Taranto a quattro anziani che da anni risiedono negli appartamenti di via Bracciano 11 grazie a un accordo con la cooperativa che aveva ricevuto proprio da Palazzo di città in gestione la palazzina.

Hanno un’età compresa tra i 76 e gli 80 i quattro uomini che combattono per non perdere il diritto alla casa e con questo anche la loro dignità. Come scoperto dalle telecamere di Pomeriggio 5 Antonio Zamattia, Antonio Manisco, Luigi Del Monaco e Mario Turco non vogliono finire in un ospizio, ma continuare a pagare il canone per l’appartamento nel quale sono entrati grazie all’accordo con la cooperativa La Solidarietà: proprio l’atto siglato con questa società che gestiva l’immobile aveva stabilito che avevano diritto a vivere in quegli alloggi “vita natural durante”, ma poi qualcosa è scambiato e ora lo sfratto rischia di cancellare tutta la vita che a fatica si sono ricostruiti.

Tutto è cominciato nel 2017 quando la cooperativa La Solidarietà ottiene la gestione per 5 anni dell’immobile di via Lago di Bracciano 11, al quartiere Salinella, per dare vita a «casa degli anziani» un progetto che prevedeva un centro diurno e casa alloggio. Proprio a quest’ultimo indirizzo aderiscono i quattro protagonisti di questa vicenda: firmano un contratto con la società e, sulla base della loro pensione, cominciano a pagare un canone compreso tra 50 e i 100 euro. Alcuni anni dopo, nel 2022, a causa dell’inutilizzo di una parte della struttura e probabilmente del mancato decollo del progetto, la cooperativa abbandona il progetto: l’immobile ritorna in mano al Comune che ordina lo sfratto ai quattro anziani. L’avvocato Francesco Zacheo di Lecce, decide di assistere i protagonisti: rivolge al Tar che però dà ragione al Comune e ora sull’ordinanza del Comune dovrà esprimersi il Consiglio di Stato. Contestualmente, il legale, avvia un dialogo con l’amministrazione comunale per trovare nuove soluzioni, ma le proposte per gli inquilini sono demoralizzanti. La prima è quella di finire in un Rsa: per gli anziani è una scelta che li priverebbe della dignità che con sacrifici hanno cercato di conservare. La seconda è quella di cercare un affitto che il Comune avrebbe rimborsato: per gli anziani con una pensione sociale, però, è quasi impossibile trovare un proprietario che stipuli un contratto. E così, ora, il rischio è di non avere alternative.

Privacy Policy Cookie Policy