Sabato 06 Settembre 2025 | 09:08

La foggiana Lavit ammessa al controllo giudiziario: «D’Alba non pagò i clan». Neutralizzati gli effetti dell'interdittiva: pende il ricorso al Tar

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Revocata l’interdittiva alla foggiana Lavit: «D’Alba non pagò i clan»

La coop che gestisce la biancheria negli ospedali. Il Tribunale di Prevenzione: può riprendere a partecipare agli appalti

Mercoledì 11 Settembre 2024, 06:00

17:03

BARI - Non è possibile affermare con certezza che l’imprenditore Michele D’Alba abbia pagato il pizzo ai clan foggiani, né che egli fosse sottoposto «a un condizionamento mafioso di tipo strutturale connotato dalla stabilità». È per questo che il Tribunale di prevenzione di Bari (presidente Romanazzi, relatore Galesi) ha ammesso al controllo giudiziale per due anni la coop Lavit di Foggia, che gestisce tra l’altro il lavanolo (noleggio e lavaggio biancheria) per gli ospedali pugliesi).

Lavit a dicembre 2023 era stata sottoposta dalla Prefettura di Foggia a interdittiva antimafia, che comporta - tra l’altro - lo stop alla partecipazione agli appalti pubblici. Il controllo giudiziario rimette la società sul mercato con la supervisione di un amministratore giudiziario, l’avvocato romano Rosamaria Zuccaro.

I giudici hanno dunque accolto la richiesta della Lavit (rappresentata dal prof. Vito Mormando e dagli avvocati Michele Laforgia e Francesco Marzullo), smontando - anche se non del tutto - le accuse mosse nei confronti del patròn Michele D’Alba, 65 anni, di Manfredonia, amministratore unico fino al 2010 ma tutt’ora ritenuto il dominus di un conglomerato di cui fa parte anche la coop Tre Fiammelle (global service), pure quella ora in controllo giudiziario. Questo perché, secondo il Tribunale, non è stato provato « “a monte” l’accertamento di stabile condizionamento e infiltrazione in cui verserebbe la società cooperativa Tre Fiammelle quale conseguenza delle condotte ascrivibili» a D’Alba. Tutto parte dalla «lista delle estorsioni» della Società foggiana, in cui compare il nome della Tre Fiammelle con l’indicazione «4000 ogni tre mesi». Ma questo...

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