Il caso

Abuso d’ufficio, chiesto il processo per Maiorano, ex vicesindaco di Maruggio

Francesco Casula

La procura vuole il rinvio a giudizio per il parlamentare di FdI. Il pm Natale aveva inizialmente chiesto l’archiviazione del fascicolo, ma il gip ha disposto l’imputazione coatta

TARANTO - Rischia di finire a processo l’onorevole Giovanni Maiorano, eletto in parlamento alle ultime politiche con Fratelli d’Italia e già vice sindaco di Maruggio. Dopo l'imputazione coatta disposta dal giudice Fulvia Misserini, infatti, il pubblico ministero Antonio Natale ha chiesto il rinvio a giudizio del parlamentare con l'accusa di abuso d'ufficio.

«Nella sua qualità di vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Maruggio – scrive il pm Natale nel capo d'accusa - nello svolgimento delle sue funzioni, in presenza di un interesse proprio, ometteva di astenersi in occasione della delibera di giunta comunale di Maruggio 52 dell'11 aprile 2023 con cui l'ente decideva di costituirsi nel giudizio amministrativo promosso da stanno Marigliano per l'annullamento della scia che consentiva l'istallazione di un antenna per telefonia su un terreno della sua disponibilità».

Nella veste di amministratore del piccolo comune della provincia ionica, in sostanza, secondo il gip Fulvia Misserini, Maiorano avrebbe commesso un reato per una questione legata all’installazione di antenne telefoniche su terreni che erano stati di sua proprietà: in particolare il parlamentare è finito al centro della vicenda che configurerebbe l’abuso d’ufficio per una delibera di giunta in cui Maiorano si sarebbe dovuto astenere per conflitto di interessi.

Tutto comincia nel febbraio 2022 quando Maiorano, oggi difeso dall'avvocato Gianluca Mongelli, all’epoca vice sindaco e assessore ai lavori pubblici, e sua moglie acquistano un terreno che solo qualche mese più tardi viene venduto a Michele Cosimo Gioia, fratello di Annamaria Gioia, assessore in carica nella giunta di Maruggio. Proprio su quel terreno viene installata da una compagnia telefonica un’antenna: l’autorizzazione concessa dal Comune porta la data del 12 gennaio 2023, cinque mesi dopo la cessione. Contro quel provvedimento, però, si solleva la protesta di Mariliano Stano, l’uomo che viveva e lavora nel terreno adiacente che presenta ricorso al Tar di Lecce. Non solo. Stano, assistito dall’avvocato Franz Pesare, presenta anche un esposto alla Guardia di finanza ritenendo che Maiorano abbia abusato della sua posizione perché l’installazione prevede il pagamento di un canone e perché non sarebbe stato tutelato il suo diritto alla salute.

La vicenda penale è giunta sul tavolo della Procura che però ha chiesto l’archiviazione dell’accusa nei confronti del parlamentare: all’istanza del pubblico ministero, però, si è opposto l’avvocato Pesare che in una memoria ha dettagliato l’intera vicenda e riportato l’episodio ritenuto determinante dal gip Misserini. Quando infatti viene fissata l’udienza dinanzi al Tar, il comune di Maruggio decide di costituirsi nel procedimento e di nominare un legale: a quella riunione partecipa lo stesso Maiorano che secondo il magistrato, in quanto portatore di un interesse – visto che aveva venduto il terreno in questione – avrebbe dovuto astenersi. Ed è per questo che il gip Misserini non solo ha rigettato la richiesta di archiviazione, ma ha disposto l’imputazione coatta nei confronti del deputato. Il pm Natale quindi come imposto dal giudice, ha formulato il capo d'imputazione da cui Maiorano dovrà difendersi.

Sarà il giudice per le udienze preliminari Gianna Martino a valutare se nella vicenda ci sono gli estremi per aprire o meno un processo penale.

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