verso il voto

Taranto, per le elezioni provinciali sono cinque le liste in campo

fabio venere

Unito il fronte «anti Melucci», ma si spacca il centrodestra

TARANTO - Elezioni provinciali, il quadro politico sarò molto frammentato. Saranno, infatti, almeno cinque le liste che verranno depositate alla commissione elettorale per partecipare così alle elezioni del 17 marzo (inizialmente erano state fissate per il 3, poi il sindaco di Taranto e presidente della Provincia, Melucci le ha rinviate per aderire alla richiesta avanzata dai sindaci dei comuni ionici).

In particolare, rispetto alle precedenti consultazioni (vale la pena ricordare che non votano i cittadini ma i sindaci e i consiglieri dei comuni della provincia di Taranto) l’unica conferma e quindi l’unica certezza sarà rappresentata dalla lista unitaria dl centrosinistra. Che sarà composta da sindaci de consiglieri comunali di Partito democratico, Movimento Cinquestelle, Con, Europa verde, Demos (il movimento di Liviano) e da rappresentanti di Una strada diversa (il cui consigliere tarantino è Luca Contrario).

Bisognerà comprendere, tra i 12 candidati progressisti, quali saranno i primi cittadini che vorranno misurarsi con il voto (ponderato ovvero in base alla popolazione residente nei diversi centri).

Poi, per il resto, così come già anticipato dalla Gazzetta nei giorni scorsi, ci sarà una lista in cui si candideranno gli esponenti di Palazzo di Città vicini all’area Melucci che possono contare, sulla carta, su almeno 18mila voti (ponderati). E qui, secondo fondate indiscrezioni, potrebbero candidarsi i consiglieri comunali Tribbia (Taranto futuro in corso), Casula (Italia viva), Brisci (Patto per Taranto), forse anche il presidente del Consiglio comunale Bitetti e, infine, non è da escludere neppure l’opzione Lo Muzio (Misto). L’obiettivo è quello di ottenere almeno 4 seggi.

Dall’altra parte del campo, invece, per far fronte alle numerose richieste di candidature interne pervenute ai vertici dei partiti, Forza Italia e Fratelli d’Italia dovrebbero rinunciare alla lista unitaria e presentarsi al voto con formazioni autonome rappresentate, rispettivamente, cion i simboli di FI e di FdI. Quest’orientamento ha causato qualche malumore in casa Lega che, nelle prossime ore, d’intesa con l’Udc (con cui peraltro sta per sottoscrivere un patto per le Europee) potrebbe presentare una terza lista di area centrodestra ma aperta anche ai consiglieri civici eletti in alcuni comuni ionici.

Per la cronaca, il 17 marzo, si voterà solo per il rinnovo del Consiglio provinciale (il cui mandato è biennale) e non anche per il presidente (incarico quadriennale) che comunque resta in carica sino a quando è anche sindaco di Taranto. Dopo le elezioni poi, in genere, il presidente nomina tra i consiglieri eletti un vicepresidente e alcuni delegati a seguire determinati settori dell’Amministrazione provinciale.

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