BARI - Ammonta a oltre 3 milioni di euro il valore del risarcimento che la Regione Puglia, l’Asl di Taranto e diversi professionisti dovranno versare alle due compagnie assicurative che nel 2007 coprirono i danni subiti dai familiari degli otto pazienti deceduti a causa di un'anomalia dell'impianto dei gas medicali nel reparto Utic di Castellaneta. Lo ha deciso il tribunale civile di Bari con una sentenza firmata dal magistrato Gianluca Tarantino che a distanza di 17 anni dai fatti ha riconosciuto fondate le richieste di «rivalsa» delle assicurazioni Allianz e Reliance sui loro clienti.
I fatti, come detto, riguardano gli otto decessi che si verificarono nel nosocomio della provincia ionica tra il 20.4.2007 e il 5.5.2007: il processo penale, chiuso con la prescrizione dei reati nei confronti degli imputati, ha comunque riconosciuto la responsabilità penale di Regione Puglia e Asl Taranto che avevano commissionato i lavori, ma anche quella di progettisti e legali rappresentanti delle imprese che avevano eseguito le opere o le avevano collaudate senza accorgersi che lo scambio di tubazioni. In sostanza gli otto pazienti con patologie cardiache, a volte gravi, anziché essere sottoposti alla somministrazione di ossigeno hanno respirato Protossido di azoto che, come recita la sentenza penale, «ha causato in maniera diretta il loro decesso».
Dopo la denuncia dei familiari e l'apertura di un’inchiesta, le compagnie assicurative hanno risarcito i parenti delle vittime ma poi hanno mosso un'azione legale nei confronti delle diverse figure ritenute corresponsabili di quella tragedia.
Nella sentenza civile depositate nei giorni scorsi, il giudice Tarantino...
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