L’inchiesta

Morte del boss Sambito: sette medici indagati a Taranto

Francesco Casula

Depositata nelle scorse ore la relazione del consulente dell’accusa

TARANTO - Salgono a sette i medici indagati per morte del boss Cataldo Sambito detto «U ring», elemento di spicco della criminalità organizzata tarantina deceduto nella notte tra il 31 luglio e il 1 agosto scorsi: un epilogo inatteso che ha suscitato sconcerto tra i familiari che hanno depositato una denuncia nei confronti dei medici che lo avevano avuto in cura.

Nelle scorse ore, il pubblico ministero Enrico Bruschi ha firmato tre nuovi avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti camici bianchi che si aggiungono ai quattro già finiti nell’indagine per omicidio colposo. Nelle scorse ore, inoltre, il consulente della procura, il medico legale Biagio Solarino, ha depositato la relazione nella quale sono contenuti i risultati dell’autopsia e di altri esami svolti con l’obiettivo non solo di comprendere le reali cause della morte, ma anche le eventuali responsabilità dei professionisti difesi tra gli altri dagli avvocati Francesco Tacente, Claudio Petrone, Lucia Stranieri e Luca Perrone.

Il magistrato inquirente nei giorni successivi alla scomparsa del 54enne aveva acquisito le cartelle cliniche e disposto l'esame autoptico per fare luce sulle cause del decesso e soprattutto per valutare eventuali responsabilità dei medici, ma proprio il suo consulente aveva chiarito che era necessario un nuovo approfondimento per chiarire quanto accaduto. E così il pm Bruschi aveva conferito un nuovo incarico al medico legale con cui disponeva una serie nuovi accertamenti su alcuni campioni organici.

A spingere i familiari, assistiti tra gli altri dagli avvocato Luigi Esposito e Angelo Casa, a sporgere denuncia è stato il fatto che la tragica notizia era giunta dopo le informazioni positive sull'ipotesi di dimissioni dell'uomo che era ricoverato da circa un mese.

Sambito, infatti, finito in ospedale dopo un terribile incidente stradale avvenuto al quartiere Tamburi mentre viaggiava era a bordo della sua moto: era stato curato inizialmente nel reparto di Rianimazione e dopo diverse settimane trasferito in quello di ortopedia. Un segnale, secondo la famiglia, che le sue condizioni avevano superato la fase critica e si attendeva il ritorno a casa del 54enne. Cataldo Sambito era stato coinvolto in ultimo nell’inchiesta della Squadra mobile «Golden System» sul racket al cimitero e quella della Guardia di finanza denominata «Tabula Rasa»: l’uomo inoltre aveva alle spalle un lungo periodo di carcerazione dovuto alle condanne riportate nei processi che avevano fatto luce sulla guerra di mafia a Taranto a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90.

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