Sabato 06 Settembre 2025 | 22:40

Bari, interruzione di pubblico servizio: indagati i medici Milella e Vairo dell’ospedaletto

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII, Via Giovanni Amendola, 207, 70126 Bari, Italia

Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari

Stalking e calunnia tra le accuse della pm. Le vessazioni sugli altri colleghi

Domenica 24 Dicembre 2023, 08:35

09:27

BARI - Stalking, calunnia e interruzione di pubblico servizio. I veleni e le polemiche che negli ultimi anni hanno travolto l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari finiscono nero su bianco in un avviso di conclusione indagini notificato ieri all’ex direttore della terapia intensiva Leonardo Milella e al primario della cardiologia pediatrica Ugo Vairo (quest’ultimo accusato solo di interruzione di pubblico servizio).

L’indagine, coordinata dalla pm Savina Toscani, ha accertato che Milella, dal 2018, avrebbe «posto in essere condotte vessatorie e moleste» nei confronti del personale in servizio nel nel reparto di cardiochirurgia «minacciando e utilizzando toni intimidatori» nei confronti anche dei medici. Primo fra tutti il primario Gabriele Scalzo. In più occasioni lo avrebbe aggredito «impedendogli di fare accesso» alla terapia intensiva «e quindi di seguire il decorso post operatorio dei piccoli pazienti operati». «Tu non sei nessuno. Questa è casa mia, è la mia terapia intensiva» sono solo alcune delle frasi che Milella avrebbe detto a Scalzo. Lo avrebbe anche diffamato, «riferendo falsamente ai genitori dei pazienti, il cui decorso aveva avuto esito infausto, che le cause del decesso fossero conseguenza della incapacità» del cardiochirurgo. All’anestesista la Procura contesta anche di aver calunniato Scalzo, «accusandolo di gravi fatti di reato» prima con una diffida inviata alla direzione generale del Policlinico e poi con un ricorso al Tar. Condotte, hanno accertato gli inquirenti, «risultate inesistenti». Le indagini nate da quelle false accuse e dalle conseguenti denunce dei familiari delle vittime, hanno infatti «escluso qualsiasi forma di responsabilità colposa del professor Scalzo».

Questa inchiesta costituisce proprio uno stralcio della indagine nata dalla denuncia di Milella su Scalzo relativa a presunte morti sospette. Denuncia alla quale Scalzo ha poi replicato fornendo agli inquirenti la propria versione dei fatti, che evidentemente la Procura ha condiviso.

Vi è di più. A Milella, in concorso con il primario di chirurgia Vairo, la pm Toscani contesta di aver «turbato la regolarità del servizio pubblico sanitario» dell’ospedale pediatrico con i loro comportamenti fino a quasi un anno fa. Con l’intento di ostacolare Scalzo, i due avrebbero «rifiutato di condividere i percorsi diagnostici terapeutici necessari a trattare gravi patologie» e avrebbero creato un ambiente di lavoro «non sereno e ostile che impediva un efficace e tempestivo intervento del personale medico e che costringeva i genitori a rivolgersi in altre strutture sanitarie fuori regione».

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