TARANTO - «Di fronte alle morti sul lavoro o a causa del lavoro, le istituzioni della Repubblica, a ogni livello, sono chiamate al dovere di accrescere sempre più i livelli di sicurezza e di porre in essere tutte le azioni possibili al fine di ridurre i rischi e promuovere la cultura della prevenzione. La dignità del lavoro e la cura della vita devono prevalere su ogni altro interesse». Sono parole pronunciate ieri dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia di celebrazione del centenario della istituzione della “Stella al Merito del Lavoro”. Le onorificenze sono state consegnate anche ai familiari di Paolo Franco, 24 anni, di San Marzano, e Pasquale D’Ettorre, di 27, di Fragagnano, gli operai dell’Ilva morti vent’anni fa in un incidente sul lavoro.
Nel Salone dei Corazzieri sono intervenuti il presidente della Federazione Nazionale Maestri del Lavoro, Elio Giovati, e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone. La decorazione è stata attribuita «visto il tragico infortunio occorso in data 12 giugno 2003, all’interno dello stabilimento siderurgico, nell’area denominata Parchi Minerari, ove i lavoratori Paolo Franco e Pasquale D’Ettore perivano mentre compivano operazioni manutentive su una gru a causa del cedimento del braccio del macchinario e - prosegue il testo del decreto - ritenuto di dover onorare e perpetuare il ricordo dei predetti lavoratori caduti nel compimento del proprio dovere».
L’onorificenza è stata concessa su proposta del ministero del Lavoro dietro istanza presentata ai Maestri del Lavoro dal presidente del Comitato 12 Giugno Cosimo Semeraro, presente ieri alla cerimonia insieme alla madre di Paolo Franco, ai genitori e ai due fratelli di Pasquale D’Ettorre. «Sono passati 20 anni - ha commentato - ma purtroppo sembra non essere cambiato niente. Sono sempre troppi gli infortuni sul lavoro. In seguito alle nostre battaglie il Tribunale di Taranto ha accolto la mia richiesta di concedere una corsia privilegiata alle inchieste e ai processi che riguardano gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali per evitare che i reati cadano in prescrizione». Semeraro ha consegnato una coccarda del Comitato al ministro Calderone e ha chiesto allo stesso titolare del Dicastero del lavoro e agli uffici della Camera (dopo una interlocuzione con la segreteria generale, a cui ha consegnato documentazione sulle attività svolte) la possibilità di ricevere corone di fiori in occasione delle cerimonie in memoria delle vittime del lavoro, del dovere e del volontariato che si terranno il prossimo anno a San Marzano e Fragagnano.
«Quando si parla di lavoro - ha detto nel suo discorso il presidente Mattarella - si parla di lavoro, si parla di persone. Milioni di persone, che hanno contribuito con responsabilità e dedizione, spesso con sacrificio, al percorso di sviluppo compiuto dal Paese intero».
Sempre ieri, al Tribunale di Taranto, si è svolta una udienza del processo per l’incidente sul lavoro che, il 17 settembre 2016, costò la vita a Giacomo Campo, 25enne di Roccaforzata. L’operaio, che era alle dipendenze della ditta d’appalto Steel Service, rimase schiacciato nel nastro trasportatore dell’Altoforno 4 sul quale stava intervenendo per un’operazione di manutenzione. Nove gli imputati per cooperazione in omicidio colposo e violazione delle norme sulla sicurezza. Ha deposto, rispondendo alle domande dei legali, il consulente tecnico d’ufficio. Il processo riprenderà il 9 aprile.