TARANTO - La Guardia Costiera di Taranto ha sanzionato con 3.000 euro, una nave mercatile straniera per aver omesso di dichiarare la presenza a bordo di rifiuti alimentari di provenienza extra UE, sottraendosi così a precisi obblighi sanitari. Tale notifica è resa obbligatoria da una direttiva, con la quale la Commissione europea ha voluto stabilire una articolata disciplina sul conferimento dei rifiuti, che vengono generati a bordo delle navi, presso gli impianti di raccolta presenti nei porti comunitari, ponendosi così l’obiettivo di proteggere l’ambiente marino dagli effetti negativi degli scarichi illeciti di tali rifiuti in violazione delle normative internazionali, comunitarie e nazionali in materia di prevenzione dell’inquinamento marino e tutela ambientale.
Dall’inizio dell’anno, sono stati posti in essere circa 700 controlli sulle “notifiche anticipate dei rifiuti” del naviglio mercantile e straniero in arrivo nel porto di Taranto, rispetto alle quali sono state compiute, in parte, ispezioni a bordo delle stesse al fine di verificare la veridicità delle informazioni fornite sul sistema di gestione e trattamento di detti rifiuti. Tale attività di verifica ha condotto fino ad oggi all’elevazione di sanzioni amministrative per un importo paria a decine di migliaia di euro.
A ciò si aggiunga lo sforzo ispettivo a cui è quotidianamente tenuto il personale della Guardia Costiera sotto il profilo del “Port State Control” che all’attualità ha visto nel mirino delle attività di verifica più di 50 unità mercantili straniere, con un particolare occhio verso il rispetto delle disposizioni della Convenzione internazionale Marpol in materia di prevenzione dell’inquinamento marino e tutela dell’ambiente marino.