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Manduria, in reparto mancano medici: «Nefrologia rischia il collasso»

 
Valentina Castellaneta

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Valentina Castellaneta

Manduria, in reparto mancano medici: «Nefrologia» rischia il collasso

La denuncia di Cgil: «La situazione del Giannuzzi ai limiti della sostenibilità». Possibili disagi per i pazienti in cura

Giovedì 05 Ottobre 2023, 13:26

MANDURIA - Oggi nel reparto di nefrologia dell’ospedale “Giannuzzi” di Manduria non sanno come fare a coprire il turno di notte, perché la dottoressa che avrebbe dovuto lavorare ha la febbre e nessuno la può sostituire. Attualmente in servizio ci sono due medici full time, mentre altri due hanno un part time: una in regime di orario ridotto per motivi familiari e una con limitazioni prescritte dal medico competente. Una dottoressa è in congedo per maternità, ma nessuno ne ha chiesto la sostituzione.

«Fino al 31 di dicembre – spiega la dottoressa Titti Marangelli, Rsa Dirigenza Medica e Sanitaria FpCgil e medico del reparto - due medici in pensione con incarichi di lavoro autonomo assicurano qualche turno, ma il loro contributo è assolutamente insufficiente rispetto alle innumerevoli ed onerose attività da svolgere. Si tratta di un paio di turni settimanali, alla fine non fanno neppure un’unità».

Nefrologia a Manduria ha otto posti letto, che potrebbe sembrare un carico di lavoro leggero, ma se a questi si aggiungono 90 pazienti in emodialisi e «una marea di ambulatori importanti», come li definisce Marangelli, si capisce che il carico è eccessivo.

La lista inizia con l’ambulatorio che si occupa delle donne incinta nefropatiche, poi un ambulatorio per pazienti con insufficienza renale cronica, uno per i pazienti trapiantati di rene, per pazienti in lista di attesa trapianto, per pazienti affetti da glomerulonefriti e con la malattia di Fabry.

Poi ci sono le attività di biopsie renali e quindi di diagnosi dedicate ai giovani pazienti con nefropatie, che servono a previene la perdita della funzionalità renale. Inoltre è l’unica Nefrologia che offre un servizio di ecografia, di dialisi peritoneale, gestione ipertensione, posizionamento di Cateteri Venosi Centrali per l’accesso alle terapie dialitiche. Infine i nefrologi del Giannuzzi si occupano anche del Centro di assistenza diurna di Grottaglie.

«Tantissime attività e siamo rimasti in due e mezzo» dice Marangelli.

Se a questo quadro si aggiunge la chiusura, prima, del centro dialisi di Torricella, poi la chiusura del reparto di nefrologia dell’ospedale di Martina Franca e quello di Francavilla, il piccolo reparto dell’ospedale Giannuzzi sembra un’oasi nel deserto.

«I pazienti – ribadisce Marangelli – sono costretti ad andare a Taranto, con tutta una serie di problematiche che può avere un degente in dialisi. Quindi oltre alle sue quattro ore e mezza di seduta settimanale è costretto a percorrere un’oretta di strada, affrontando le crisi di pressione bassa. Ma noi non abbiamo più posti, non si può fare altro».

Il Giannuzzi, infatti, è spesso costretto a ricoverare pazienti anche del brindisino, perché oltre al reparto di nefrologia del “Perrini”, non hanno altri hub territoriali.

«Quindi - riassume la dottoressa – noi ci occupiamo di tutta la zona orientale e, con la chiusura del Valle d’Itria, anche della zona occidentale. Perché il reparto di Taranto è sempre stracolmo».

La nefrologa spiega che otto sono i posti letto accreditati, ma spesso sono molti di più. «Si aggiungono i pazienti in appoggio, la saletta che abbiamo per le emergenze, oppure li seguiamo in altre strutture, in medicina, in chirurgia. Questa situazione - spiega - fa emergere l’assoluta impossibilità di mantenere gli standard di qualità e quantità, finora garantiti a costo di enormi sacrifici personali causati dall’impegno in turni estenuanti dei pochi dirigenti in servizio. Ormai lo stress del sistema è arrivato ad un punto di rottura».

Secondo Marangelli le professionalità ci sono ed è per questo che chiede nuove assunzioni da destinare alla Nefrologia di Manduria, eventualmente anche facendo ricorso agli specializzandi del reparto che sono formati e pronti.

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