TARANTO - Salgono a due gli indagati nell'inchiesta sull'incidente al porto di Taranto che è costato la vita ad Antonio Bellanova, 31enne tarantino schiacciato da un'ecoballa durante le operazioni di carico a bordo della nave Turgut Sahin ormeggiata al Iv sporgente. Il pubblico ministero Antonio Natale che coordina le indagini ha infatti iscritto nel registro degli indagati anche il comandante dello scafo: una decisione che conferma come gli inquirenti escludano le responsabilità di altri soggetti.
Le indagini insomma proseguono e gli accertamenti avviati dagli ispettori dello Spesal e dai carabinieri al momento non escludono alcuna pista, nemmeno quella di eventi esterni rispetto alle operazioni compiute dal personale in servizio.
Intanto ieri mattina il pm Natale ha conferito l'incarico al medico legale Liliana Innamorato che lunedì eseguirà l'autopsia sul corpo del 31enne per valutare le effettive cause del decesso. Un atto chiaramente dovuto da parte degli inquirenti per verificare quanto è accaduto: la consulente della procura dovrà fornire informazioni che possano permettere al magistrato di capire se vi sono o meno responsabilità da parte di chi era impegnato nelle operazioni.
La vittima si trovava nella stiva della nave quando è stata travolta dal carico per motivi ancora in fase di accertamento: sul posto i tecnici dello Spesal stanno raccogliendo le testimonianze dei colleghi e ricostruendo le fasi dell'attività in corso. Gli ispettori del lavoro sono poi passati ad analizzare gli strumenti e di dispositivi in funzione in quel momento per capire se la tragedia è da imputare a qualche cedimento degli impianti o se la caduta dell'ecoballa è l’effetto di altri eventi. Secondo le prime indiscrezioni Bellanova si trovava nella pancia dello scafo insieme a un collega: dopo il deposito del carico, infatti, è necessario sistemare nella stiva il materiale da trasportare anche in modo da garantire stabilità all'unità durante la navigazione.
I sindacati di categoria Fit Cisl, Filt Cgil e Uiltrasporti ieri sono stati ricevuti nella sede dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio dal presidente Sergio Prete e dal segretario generale Roberto Settembrini per un confronto dopo l’incidente.
Nello stesso punto, al IV sporgente il 29 aprile 2021 ha perso la vita a Natalino Albano, operaio della Peyrani Sud schiacciato da una pala eolica: secondo quanto ricostruito dagli investigatori, stava lavorando sui cavi delle gru che avevano portalo le pale sulla nave senza accorgersi che il gancio di un cavo collegato a una delle gru non si era staccato dall’imbrago. Questo avrebbe provocato lo spostamento veloce ed inaspettato della pala che lo avrebbe colpito facendolo cadere nel vuoto.
Quasi un anno dopo, ancora al IV sporgente, un altro incidente aveva ucciso l'operaio tarantino quarantenne, Massimo De Vita: anche lui era impegnato in operazioni di movimentazione di un grosso carico. De Vita fu schiacciato e ucciso da un grosso telaio in ferro che si ribaltò durante le operazioni di movimentazione a terra di un carico di pale eoliche.