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Taranto, sul parco fotovoltaico galleggiante è scontro

Giacomo Rizzo

L’autorizzazione spetta al Mase e l'avviso pubblico è stato annullato

TARANTO - Parco fotovoltaico galleggiante, l'Autorità di sistema portuale del Mar Ionio ha comunicato l’annullamento dell’avviso pubblico esplorativo per la presentazione delle manifestazioni di interesse dopo la sentenza del Tar che ha stabilito come l’unico soggetto competente al rilascio dell'Autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili sia il Mase, il ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il Mims, ministero delle Infrastrutture. I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso della Nicetechnology srl, la società che fa capo all'ingegnere Luigi Severini, che prima dell'avviso pubblico annullato, nell’agosto 2022, aveva realizzato un progetto per la realizzazione di un parco fotovoltaico galleggiante al Ministero dell’Ambiente. La pronuncia del Tar, informa il responsabile del procedimento Roberto Settembrini, segretario dell’Authority, «sarà a breve impugnata dinanzi al Consiglio di Stato».

L’avviso esplorativo mirava a individuare un soggetto promotore di un partenariato pubblico-privato (la stessa Authority e gli investitori) «finalizzato all’affidamento di una concessione per la progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili su superfici demaniali».

Secondo i giudici del Tar salentino l’autorizzazione unica spetta al Mase, mentre il rilascio della concessione demaniale marittima spetta all'Autorità portuale, ma questo «si configura, piuttosto, come un sub-procedimento all’interno dell'iter principale». Per il parco fotovoltaico galleggiante è previsto un investimento da 50-52 milioni di euro «in capo a soggetti italiani», 48 MW di energia da fonte solare con la copertura del fabbisogno di 80mila utenti. È stata individuata un’area di 23 ettari tra la vasca di colmata di Punta Rondinella e lo specchio di mare antistante. Il cold ironing, cioè l’elettrificazione delle banchine, alimenterà i due approdi della banchina San Cataldo, dove arrivano le navi da crociera, il pontile della raffineria Eni e il terminal container gestito dalla controllata del gruppo Yilport.

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