Comune, la maggioranza va «sotto». Nel primo pomeriggio di ieri, infatti, durante la seduta del Consiglio comunale svoltasi in modalità question time, è stata (a sorpresa) approvata la mozione presentata da Forza Italia contro l’abolizione delle riduzioni concesse ai lavoratori dipendenti per parcheggiare all’interno delle strisce blu. Per la cronaca, infatti, una delibera di giunta (adottata dall’esecutivo lo scorso 29 aprile) aveva eliminato la tariffa di 25 euro ripristinando quella a 75 euro (ma senza le distinzioni tra le varie «fasce»).
Al momento del voto, poco dopo le ore 15, a favore della mozione presentata dal consigliere comunale (e regionale) Massimiliano Di Cuia hanno votato in 9 (la minoranza composta da «civici» e dal centrodestra), i «no» sono stati 4 (Piero Bitetti di “Con”; Valerio Papa del Pd; Luca Contrario di “na strada diversa - Taranto crea e Antonio Lenti di Europa verde). Decisive, nella determinazione dell’esito finale, le otto astensioni provenienti tutte dai banchi, peraltro sguarniti, della maggioranza. In sostanza, il centrosinistra si è diviso cedendo, come si dice in gergo, agli umori della piazza e ha acceso, di fatto, il semaforo verde ad una mozione dell’opposizione proprio su uno dei temi, quello della mobilità sostenibile, molto sentito dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Rinaldo Melucci (ieri assente per impegni istituzionali assunti a Roma).
Esulta (legittimamente) il forzista Di Cuia. Che, in una nota stampa, osserva: «Ce l’abbiamo fatta. È stata approvata - sottolinea - la mia mozione in Consiglio comunale che ripristina la possibilità di fare un abbonamento mensile agevolato per i parcheggi per i lavoratori che svolgono le loro attività nelle zone interessate da strisce blu. Parliamo di lavoratori dipendenti, commercianti e professionisti a cui, con un incomprensibile colpo di spugna, la giunta Melucci aveva revocato la possibilità di sottoscrivere abbonamenti da 25 euro al mese per la sosta delle automobili. Una decisione che avrebbe gravato enormemente sulle tasche di chi lavora, costretto così al pagamento del parcheggio con le normali tariffe. Con l’approvazione della mia mozione, quindi, la giunta comunale dovrà fare dietrofront ed ora monitorerò l’effettivo (e celere) adempimento a quanto deciso oggi dal Consiglio comunale. Sono davvero soddisfatto e - conclude il consigliere di FI - ringrazio tutti i colleghi che con il loro voto hanno condiviso la mia mozione».
Nel suo intervento in aula, il vicesindaco ed assessore allo Sviluppo economico, Fabrizio Manzulli, unico a rappresentare l’esecutivo a causa delle revoca di 7 assessori su 9 decise dal sindaco il 3 giugno scorso, ha ovviamente difeso la bontà della delibera snocciolando alcuni dati. «Ci sono 4mila 300 stalli nel Borgo che, però, si vanificano letteralmente in virtù del fatto - aggiunge il «vice» - che, tra residenti e riduzioni per i lavoratori, i permessi sono 6mila 500. C’è, dunque, un rapporto negativo di oltre 2mila unità. Del resto - insiste Manzulli - nello spirito del Piano urbano poer la mobilità sostenibile (Pums) che questo Consiglio approvò nel 2019 c’è proprio un minor ricorso all’uso dell’auto prvata in favore dei mezzi del trasporto pubblico locale». Ancor prima, Giampaolo Vietri (FdI) aveva ricordato che «la delibera di giunta aveva anche previsto l’estensione del pagamento per gli automobilisti anche nelle ore pomeridiane e l’istituzione delle strisce blu a San Vito e in piazza Pio X». Per Contrario, invece, in questo modo, «con la tariffa scontata a 25 euro si favorisce l’auto privata rispetto ai mezzi dell’Amat e questo va contro ogni politica di mobilitòà sostenibile».