città e territorio
Taranto, piano «Viale Trentino»: ecco cosa prevede
Ci saranno nuovi servizi e soprattutto un grande parco urbano
TARANTO - «Piano particolareggiato di viale Trentino», il Comune di Taranto sta per scrivere la parola fine. Lo schema urbanistico, per la cronaca, era stato già approvato dal Consiglio comunale nell’ormai lontano 2010 (prima Amministrazione Stefàno), ma a distanza di tredici anni non erano stati ancora definiti i programmi esecutivi. Quest’aspetto, però, da quel che risulta alla Gazzetta, verrà concluso già nei prossimi giorni con il via libera da parte della giunta guidata da Rinaldo Melucci di un atto di indirizzo. Che, peraltro, sarebbe stato già al centro di almeno un paio di riunioni presiedute dall’assessore Francesca Viggiano svoltesi sia nella commissione consiliare che nell’ambito della stessa maggioranza consiliare di centrosinistra.
In estrema sintesi, quando il piano urbanistico svilupperà i suoi effetti, la zona che va da viale Trentino sino alle aree limitrofe alla chiesa «Don Bosco» potrà contare sulla cosiddetta urbanizzazione primaria e secondaria nelle aree in cui ancora non ci sono alcuni servizi, ma non solo. In via Alto Adige, parallela di viale Trentino, potrebbe realizzarsi un grande parco urbano attrezzato lì dove, in passato, c’era un vivaio. In un contesto che, a quel punto, sarebbe riqualificato la stessa edilizia privata potrebbe riprendersi ma sempre nell’ottica di riqualificare immobili già esistenti senza consumare altro suolo. E ancora, magari sfruttando alcuni canali di finanziamento e una volta verificata la situazione statica, si potrebbe ad esempio riconvertire a fini sociali l’ex mercato coperto di via Salinella (zona Bestat).
Ma dal punto di vista più strettamente normativo e urbanistico, cos prevede la proposta di delibera? Il testo in via di adozione ricorda che la sistemazione delle aree destinate a verde «risulta fondamentale per dotare il Piano degli standard urbanistici previsti dal decreto interministeriale del 1968, n. 1444, nonché da una legge del ‘67 e da un’altra del ‘42 , che prevede che «in tutti i Comuni, ai fini della formazione di nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, debbono essere osservati limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza tra i fabbricati, nonché rapporti massimi tra spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde, pubblico o a parcheggi». E, nel caso specifico, sul lato sinistro di viale Trentino in direzione di viale Magna Grecia c’è un manufatto abbandonato da almeno mezzo secolo e un’area priva di servizi collocata tra alcune attività commerciali e gli appartamenti degli stabili privati.
La direzione Urbanistica del Municipio, inoltre, evidenzia ancora che i cosiddetti piani particolareggiati vanno attuati «in un tempo non maggiore di dieci anni e la loro approvazione equivale a dichiarazione di pubblica utilità delle opere previste». Infine, l’approvazione dei piani esecutivi produce, ai fini espropriativi e per la durata fissata dalle leggi statali, gli effetti della pubblica utilità delle opere previste. Se il tempo, però, dovesse invece trascorrere invano questa condizione relativa agli espropri potrebbe decadere. Ma, con l’ormai prossima iniziativa della giunta, questo rischio non dovrebbe esserci.