l'inchiesta
Appalti truccati al Comune di Statte, 4 tra imprenditori e dirigenti finiti ai domiciliari
Concessi affidamenti diretti alle imprese in cambio di mazzette
STATTE - Corruzione e turbativa d’asta al Comune di Statte nel Tarantino. Sono alcuni dei reati contestati a vario titolo dalla Procura ionica nei confronti di quattro persone arrestate questa mattina dalla Guardia di finanza di Taranto al termine di un’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Lucia Isceri. Ai domiciliari, con l’uso del braccialetto elettronico, sono finiti l’architetto Vincenzo La Gioia responsabile del settore “Assetto territorio e sviluppo economico” di Statte e gli imprenditori Marco Moscaggiura, Oronzo Moscaggiura e Amedeo Pesare.
Secondo quanto emerso dalle indagini delle fiamme gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, il dirigente comunale avrebbe truccato gare e concesso affidamenti diretti per concedere alle imprese riconducibili a Marco Moscaggiura una serie di servizi ottenendo in cambio mazzette del valore pari al 10 per cento degli appalti. Nell’ordinanza firmata dal gip Alessandra Romano si legge che tra le gare finite sotto la lente degli investigatori ci sono quelli relativi all’affidamento di pulizia e manutenzione degli immobili comunali e della gestione in “global service” di servizi integrati.
Nell’inchiesta sono complessivamente indagate nove soggetti difesi, tra gli altri dagli avvocati Egidio Albanese, Pasquale Blasi, Alessandra Semeraro e Rino Levato. Nelle prossime ore il gip Romano dovrà fissare gli interrogatori di garanzia per i quattro arrestati: una volta comparsi dinanzi al giudice, gli indagati dovranno decidere se rispondere alle domande del magistrato e fornire la propria versione dei fatti oppure avvalersi della facoltà di non rispondere.