TARANTO - Non c’è nessuna disponibilità di prenotazione per una risonanza magnetica aperta, per una mammografia ci vogliono 2 anni e per asportare una cisti sul collo, sei mesi. Sono dati che vengono dai volontari dell’Auser di Taranto, associazione di volontariato impegnata nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani, che va dall’attività ricreativa alla spicciola assistenza e che, quotidianamente, si occupano di prenotare le visite mediche per gli anziani che assistono.
Fissare un appuntamento per una risonanza magnetica aperta senza contrasto all’Ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ad esempio, al momento non è possibile. «Non ci dicono tra 10 giorni, un mese, un anno. Non ci danno nessuna data. Ci dicono solo che le attese sono molto lunghe e che al momento non c’è possibilità» a denunciarlo è Luigia Duchetti, vice presidente del circolo Auser di Taranto. La prenotazione è per un’associata che ha una prescrizione da novembre, per una risonanza magnetica lombosacrale senza contrasto, ma avendo un problema di obesità, non può fare un esame tradizionale. L’unico macchinario aperto è al Santissima Annunziata, ma non è disponibile.
Stesso discorso per una socia a cui è stato diagnosticato un cancro al seno e che a dicembre 2023 ha il controllo annuale. «Ha fatto la prenotazione adesso, in maniera tale da essere nei tempi -spiega Duchetti. Ma le hanno dato la prenotazione per dicembre 2024, altrimenti deve andare fuori». Eppure si tratta di pazienti anziani che non hanno nessuno che li possa accompagnare: «si affidano a noi -dice la vicepresidente. Ma chi fa questo servizio è un volontario, non si può spingere oltre il comune. Poi ci sarebbero dei costi, bisognerebbe chiedere un contributo ai soci e noi questo non lo vogliamo fare». Così per velocizzare i tempi, gli anziani scelgono la scorciatoia: si rivolgono a centri privati. Luigia Duchetti racconta che un loro assistito ha dovuto decidere per le cure a pagamento, per poter risolvere piccoli problemi come una fastidiosa cisti sul collo o un controllo alla prostata. «Avrebbe dovuto fare degli esami prima di sottoporsi all’intervento per asportare la cisti -spiega Duchetti. Ma le visite erano disponibili dopo sei o sette mesi, così il poveretto si è visto costretto a fare tutto a pagamento, con la sua misera pensione, perché comunque aveva dolore, stava male».
«È un problema che io come presidente provinciale dell’Auser devo sottolineare -dice Isabella Matarrese. Le liste d’attesa per le visite specialistiche sono sempre molto lunghe. Anche una settimana, due settimane potrebbero essere importanti per un anziano. Se c’è la richiesta di un medico di famiglia per una visita specialistica, significa che è una cosa importante. Non è un check up qualsiasi. Questo è stato sempre oggetto di discussione con l’Asl di Taranto -spiega la presidente provinciale. Il nuovo direttore generale Gregorio Colacicco si è sempre detto molto propenso a risolvere il problema, però le liste ci sono».
Auser dovrebbe avere una corsia preferenziale per prenotare le visite mediche per i suoi associati, ma così non è: «le nostre volontarie perdono le mattinate intere al telefono con il Cup». La speranza è che telefonando, qualcuno possa aver rinunciato, liberando un posto, «così da beccare la prenotazione -afferma Duchetti. Ma quando facciamo queste chiamate, tante volte o cade la linea perché cade, o perché la fanno cadere. Capiamo che dall’altra parte sono un po’ scocciati perché ci sentono ogni giorno e forse hanno anche ragione, ma noi abbiamo tanti anziani che si affidano. Quando cade la linea poi cerchiamo di richiamare, ma suona sempre occupato».