Nel Tarantino
Rigenerazione sociale: progetti per 30 milioni con i fondi ex Ilva
Questo il quadro di ripartizione delle risorse: Taranto 20,5 milioni di euro, Crispiano 2,1 milioni, Massafra 4 milioni, Montemesola 900mila euro, Statte 2,5 milioni
TARANTO - Sono 29 gli interventi previsti dal Piano di rigenerazione sociale, sviluppo economico ed inclusione, per l’area di crisi di Taranto (che comprende oltre al comune capoluogo anche Crispiano, Massafra, Montemesola e Statte) previsto dal decreto legge 191 del 2015, che conteneva disposizioni urgenti per la cessione a terzi dei complessi aziendali del gruppo Ilva. Il Piano è finanziato attraverso risorse, pari a 30 milioni di euro, messe a disposizione e gestite da Ilva spa in amministrazione straordinaria. I progetti sono stati illustrati oggi, nel corso di una conferenza stampa, dal sindaco e presidente della Provincia di Taranto Rinaldo Melucci, dall’avv. Francesco Ardito, uno dei tre commissari di Ilva in As e dai sindaci dei comuni interessati. Gli interventi si rivolgono a famiglie, giovani, minori, anziani, diversamente abili e imprese attraverso ristori e sostegni economici, servizi socio assistenziali, eventi e attività culturali, sostegni alle startup giovanili, laboratori formativi, riqualificazione di aree degradate e centri storici, ripristino e realizzazione di campi sportivi e valorizzazione di beni culturali. Questo il quadro di ripartizione delle risorse: Taranto 20,5 milioni di euro, Crispiano 2,1 milioni, Massafra 4 milioni, Montemesola 900mila euro, Statte 2,5 milioni. Fino a questo momento sono stati impegnati complessivamente 6 milioni di euro per servizi socio assistenziali (648 unità di ascolto e supporto alle famiglie, 600 unità per socializzazione e supporto agli anziani, sostegno economico a un nucleo familiare, 300 minori assistiti), recupero di beni pubblici da destinare a fini sociali (2 immobili storici, 10 alloggi sociali, 4 impianti sportivi) e servizi incentivanti (38 vincitori per buoni abitativi, 52 beneficiari per bonus libri, 32 sostegni per avvio nuove attività, contributi a 502 tra imprese e operatori culturali). Il termine ultimo per l’attuazione degli interventi è il 31 dicembre 2024.
«Su questo piano, su questo progetto, ci abbiamo lavorato tantissimo. Non siamo partiti dall’offerta ma dalla domanda. Noi tre commissari siamo andati dal vescovo, dal presidente del Tribunale dei minori, dal presidente del Tribunale ordinario, dal prefetto, dall’Asl, dalla direzione del carcere per capire quali erano i bisogni. Siamo partiti dal principio: dimmi che cosa vuoi». Lo ha detto Francesco Ardito, uno dei tre commissari di Ilva in As, intervenendo alla conferenza stampa nel Salone degli stemmi della Provincia di Taranto in cui sono stati illustrati i progetti del piano di rigenerazione sociale per i comuni dell’area di crisi industriale Taranto, Crispiano, Massafra, Montemesola e Statte. Le risorse, pari a 30 milioni di euro, sono messe a disposizione e gestite proprio dai commissari di Ilva in amministrazione straordinaria in base al decreto legge 191 del 2015. «Eravamo talmente preoccupati - ha aggiunto Ardito - che questo piano lo abbiamo fatto visionare da tre saggi che sono fuori dal territorio, il Rettore dell’Università di Bergamo e altri due professori, chiedendo loro cosa ne pensavano. Abbiamo fatto una serie di riunioni. La volontà era veramente di fare qualcosa che venisse incontro alle esigenze di chi ha bisogno. L’altro aspetto di questo piano è che è 'in progress'. Noi eravamo consapevoli che quando saremmo partiti qualcosa non avrebbe funzionato. Ci riuniamo ogni tre-quattro mesi con sindaci e Ministero». «Abbiamo avuto - ha precisato ancora il commissario di Ilva in As - anche due modifiche strutturali e devo dire che, nonostante lo scetticismo dei sindaci, il ministro ci ha risposto tempestivamente. Molte altre modifiche le abbiamo dovute fare perché è intervenuto il Covid ne abbiamo rimodulato l’impianto. Ma il presupposto è che gli obiettivi non si cambiano. Il piano rimane e non credo che nessuno lo toccherà mai nella sua sostanza».
Il Comune di Taranto ha presentato 12 schede progettuali nell’ambito del piano di rigenerazione sociale per l’area di crisi di Taranto, attraverso il quale Ilva in As mette a disposizione la somma complessiva di 30 milioni di euro a cinque comuni per una serie di interventi di carattere socio-assistenziale. Al comune capoluogo sono assegnati 20,5 milioni. Le schede progettuali che riguardano Taranto sono: assistenza multisistemica ai minori (7,5 milioni); alloggio sociale di emergenza (500mila euro); progetto Silver society (760mila euro); progetto Long-term Care (750mila euro); progetto UniversiTaranto (3 milioni); progetto Amo Taranto (650mila euro); progetto Help Voucher (1,2 milioni); Progetto abitare (1.340mila euro); Market della solidarietà (700mila euro); piano Taranto contro il Covid (2,9 milioni); ampliamento Lab Pasticceria «Casa Circondariale Magli» (200mila euro); valorizzazione del patrimonio culturale e del capitale umano giovanile (1 milione). "Quello che presentiamo oggi - ha detto il sindaco e presidente della Provincia di Taranto Rinaldo Melucci nel corso di una conferenza stampa - è un piano che discende da una legge che stanziava alcune risorse tra quelle sequestrate all’epoca alla famiglia Riva con una destinazione abbastanza specifica, quella della rigenerazione sociale, economica, urbana, delle città e dei quartieri che hanno subito danni per effetto della presenza industriale e del Siderurgico in particolare». Melucci ha aggiunto che «in questi mesi sono state realizzate schede per progetti che cercano di dare sollievo e ristoro ad alcune categorie come fragili, disabili, anziani. C'è un progetto molto bello di pasticceria sociale nel carcere. Ci sono progetti che riguardano anche i giovani, l’Università, le imprese che sono uscite con grande fatica dal Covid e hanno privilegiato il chilometro zero. Noi siamo molto contenti del lavoro che è stato svolto».