TARANTO - La procura indaga sul caso delle ferie dei lavoratori dello stabilimento ex Ilva trasformate in cassa integrazione in seguito all’esposto presentato dalla Uilm. Per l’attività di accertamento è stata delegata la Guardia di finanza, che ha già ascoltato alcuni lavoratori come riferito dalla organizzazione sindacale. Lavoratori che, nelle scorse settimane, hanno constatato, attraverso il portale di Acciaierie d’Italia, consultando le buste paga e i cedolini, che l’azienda ha sostituito le ferie programmate, i permessi ex legge 104 e donazione sangue con la cassa integrazione. Secondo i sindacati si tratta di una «Cig parziale» e i lavoratori che operano su impianti o in reparti attualmente operativi svolgono una rotazione della cassa integrazione. Tale condizione, affermano le sigle metalmeccaniche, «obbliga il datore di lavoro a garantire al lavoratore il ristoro psico-fisico correlato all’attività svolta».
Nel marzo scorso «mi sono presentato - ha spiegato Gennaro Oliva, coordinatore di fabbrica della Uilm, anche attraverso un video pubblicato su Facebook - negli uffici della procura della Repubblica e ho presentato querela formale nei confronti di Acciaierie d’Italia. Sono venuto a conoscenza in questi giorni che molti dipendenti che avevano denunciato la situazione a noi sindacati per la gestione delle assenze hanno ricevuto una convocazione presso la caserma della Guardia di finanza. Abbiamo appreso che ci sono delle indagini in corso relative al procedimento penale aperto dalla procura di Taranto, finalizzato ad accertare quanto lamentato da noi sindacati circa la conversione in Cigs delle giornate di assenza giustificate da parte della dirigenza di Acciaierie d’Italia». Spesso, ha sostenuto il sindacalista, «i lavoratori hanno riscontrato e contestato anche la trasformazione della malattia, della legge 104 e i permessi vari in cassa integrazione. Sono andato personalmente, prima di presentare la querela, dalle altre organizzazioni sindacali, ma non si sono rese disponibili». Oliva ha rivolto un appello ai lavoratori evidenziando la necessità di consegnare «tutta la documentazione del 2021 e del 2022 da parte di tutti coloro che ritengono di aver subito un torto. I nostri uffici legali sono pronti e io mi recherò giornalmente presso la caserma della Guardia di finanza a consegnare i cedolini paga perchè così giustizia sarà fatta». La Fim Cisl ha replica a stretto giro, affermando di non aver inteso «presentare querela perchè gli atti di accertamento dietro un procedimento sono scontati e siamo consapevoli che non tutti i lavoratori sono uguali. C'è chi ha più coraggio, chi meno, e le sensibilità vanno tutelate tutte.