TARANTO - Un buco da 27 milioni di euro quello contestato a Enzo D’Addario, imprenditore tarantino e per un periodo patron del Taranto calcio per il quale il sostituto procuratore della Repubblica Remo Epifani ha chiesto il rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta dopo il crac della società «Automarket srl» - già «D’Addario Auto s.r.l» - che il tribunale ionico aveva dichiarato fallita a ottobre 2014. Oltre D’Addario, sono altre 12 le persone che rischiano di finire a processo. Si tratta di familiari di D’Addario e professionisti che tra il 2008 e il 2014 hanno ricoperto ruoli all’interno dell’impresa: amministratori, membri del Cda, componenti del collegio sindacale, revisori dei conti. Per tutti l’accusa è di aver distratto o occultato attività aziendali in modo da danneggiare i creditori.
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