TARANTO - - Si è costituto in Questura e ha ammesso le proprie responsabilità l’uomo che martedì pomeriggio, spalleggiato da un complice, ha aggredito brutalmente un medico in servizio al reparto di otorinolaringoiatria nel parcheggio interno dell’ospedale Moscati di Taranto. Per il momento l'indagato, 38 anni, è stato denunciato a piede libero per lesioni gravi. La Squadra Mobile lo aveva già individuato grazie ai filmati delle telecamere di videosorveglianza dell’ospedale, ma l’uomo si era reso irreperibile. Accompagnato dai suoi avvocati, Egidio Albanese e Salvatore Maggio, oggi si è presentato in Questura. A quanto si è appreso, ha fatto intendere che il movente dell’aggressione fosse legato a questioni sentimentali. Gli aggressori dopo la spedizione punitiva erano fuggiti con un’auto forzando la barra di uscita dell’ospedale. Il medico, colpito ripetutamente con oggetti contundenti, ha riportato lesioni al volto, ferite lacero-contuse al cuoio capelluto e nella zona della fronte che hanno richiesto diversi punti di sutura e la frattura scomposta delle ossa nasali, per la quale è stato sottoposto a intervento chirurgico.
Commissione d'inchiesta della Asl
«Il nostro grido d’allarme è stato prontamente ascoltato dalla Direzione strategica dell’Asl e questo rende merito al lavoro di denuncia costante della nostra organizzazione sindacale». Lo afferma il segretario generale della Uil Fpl di Taranto, Emiliano Messina, in merito alla costituzione di una Commissione d’inchiesta interna con a capo il direttore sanitario dell’Azienda sanitaria, Sante Minerba, dopo la brutale aggressione avvenuta martedì pomeriggio nel parcheggio interno dell’ospedale Moscati di Taranto da parte di due uomini ai danni di un medico in servizio al reparto di otorinolaringoiatria. Lo ha annunciato dal direttore generale dell’Asl, Vito Gregorio Colacicco, a margine di un incontro con le organizzazioni sindacali su altre tematiche. «La Commissione d’inchiesta - aggiunge Messina - avrà il compito di verificare lo stato della sicurezza del personale sanitario all’interno dei luoghi di cura e in tutti i luoghi di pertinenza dell’Azienda sanitaria. Ci attendiamo un report puntuale e dettagliato. Le soluzioni - conclude il sindacalista - non possono prescindere da una implementazione della dotazione organica del personale, unico modo per garantire una assistenza di qualità che mette al centro del processo assistenziale la persona assistita».
