CASTELLANETA - La fase è quella delle indagini preliminari e dunque le ipotesi di accusa formulate sono provvisorie e abbisognose di robusti elementi per diventare veri e propri capi di imputazione in grado di portare il destinatario a giudizio ma è evidente a tutti che a pochi giorni dalle elezioni amministrative del prossimo 12 giugno non potevano rimanere inosservate le perquisizioni subite lo scorso 31 maggio dal chirurgo Simone Giungato, 41 anni, candidato sindaco a Castellaneta per la coalizione composta dal suo movimento Castellaneta 3.0, da una parte di Fratelli d’Italia (ma senza simbolo, sotto il nome di Sconvolgiamo Castellaneta) e da una parte del Movimento 5 Stelle (che invece il marchio ce l’ha e che attende il prossimo 10 giugno il sostegno diretto dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella giornata di chiusura della campagna elettorale).
A darne notizia, d’altronde, è stato lo stesso Giungato nel comizio tenuto l’altra sera in piazza.
I finanzieri hanno eseguito un decreto di perquisizione firmato dal pubblico ministero Lucia Isceri nel quale nei confronti del dottor Giungato viene ipotizzato il reato di peculato. In base ad un dettagliato esposto giunto in Procura, gli inquirenti ipotizzano che Giungato abbia compiuto attività medica privata nella sala endoscopica del San Pio di Castellaneta, struttura della quale è dirigente medico, senza rispettare le regole riguardanti l’attività di intramoenia. In sostanza, il chirurgo avrebbe visitato i pazienti, appropriandosi direttamente dei soldi relativi alla prestazione, senza passare per il Cup dove invece sarebbe stato necessario pagare il ticket. I finanzieri hanno esteso l’attività di perquisizione anche all’auto e allo studio privato di Giungato.
Il medico nel comizio tenuto in piazza Umberto I, pur dicendosi fiducioso nell’attività della magistratura, ha respinto fermamente ogni accusa mentre l’avvocato Cristiano Rizzi, legale di fiducia di Giungato, ha fatto ricorso al tribunale del riesame anche allo scopo di conoscere la documentazione posta alla base del decreto del pubblico ministero.
«È strano che tutto ciò avvenga a 10 giorni dalle votazioni» ha detto Giungato. «Sei anni di lavoro accanto a professionisti bravissimi – ha aggiunto il chirurgo - hanno consentito l’effettuazione di oltre 10mila esami endoscopici, oltre 2000 interventi chirurgici, centinaia di vite salvate grazie alla professionalità mia, di tutto lo staff e di tutto l’ospedale ma l’altro giorno mi sono sentito trattare come un criminale, sulla base di un esposto molto probabilmente anonimo ma di cui sapremo i dettagli molto presto». A Castellaneta in lizza per la poltrona di sindaco oltre a Giungato ci sono l’assessore uscente Alfredino Cellamare (centrodestra) e Gianni Di Pippa (centrosinistra).