La decisione
Taranto, soppresso articolo del decreto Milleproroghe che destinava fondi a bonifiche
Spostava inizialmente 575 milioni di euro del patrimonio destinato di Ilva in amministrazione straordinaria alle bonifiche dei siti inquinati ai futuri impianti di decarbonizzazione
«Alle 2:40 di notte, il nostro emendamento soppressivo dell’art.21 è stato approvato contro la volontà del Governo e della relatrice della Lega Nord». Lo dichiara il parlamentare tarantino Giovanni Vianello della componente Alternativa.
«L'arroganza del Governo Draghi e della Lega, ma anche di Fratelli d’Italia, che volevano sottrarre con l’art.21 i fondi delle bonifiche delle «aree escluse» dell’ex Ilva di Taranto per destinarli alla continuità produttiva del siderurgico, è stata sconfitta nelle commissioni congiunte I e V. Le risorse economiche sequestrate ai Riva tornano alle bonifiche, il Ministro Giorgetti dovrebbe riflettere sulle propria permanenza alla guida del dicastero del Mise e avanzare le proprie dimissioni visto la figuraccia che ha fatto ma soprattutto visto la cattiveria dimostrata più volte verso Taranto e il sud. Tutti i partiti hanno votato per la soppressione del 21, solo la Lega Nord e Fratelli d’Italia hanno votato conformemente al parere del Governo e quindi volevano compiere lo scippo ai danni di Taranto. Il Governo su diversi emendamenti - aggiunge Vianello - è andato sotto durante le votazioni di questa notte, quello sull'Ilva è stata la situazione più eclatante ma è anche la rappresentazione che non esiste più una maggioranza e il Governo è sostenuto solo dalla voglia di rimanere sulle poltrone. Ringrazio i colleghi di Alternativa - conclude - che mi hanno sostenuto in questa battaglia e i colleghi degli altri partiti che hanno votato per la soppressione dell’art.21, sconfessando gli stessi loro Ministri che siedono nel Governo Draghi."
«Non avremmo potuto accettare che le risorse destinate alle bonifiche delle aree contaminate dello stabilimento ex-Ilva di Taranto venissero dirottate su altri fini. Grazie ad un emendamento del Pd abbiamo» restituito «quei 575 milioni di euro agli interventi di ambientalizzazione». Lo dichiara Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio a Montecitorio. «Abbiamo riaffermato un principio e che è alla base delle nostre battaglie: la decarbonizzazione è un obiettivo imprescindibile» ma «non può essere perseguito a detrimento di altri doveri dello Stato, come il ripristino di un ambiente salubre dove l’acciaieria ha inquinato».
«Lo avevo promesso sin dalla lettura del decreto Milleproroghe, emanato dal Consiglio dei ministri a fine anno: le risorse finalizzate alle opere di bonifica e ripristino del territorio di Taranto non si toccano». Lo dichiara il deputato Gianpaolo Cassese (MoVimento 5 Stelle) in merito al Milleproroghe. "Nella notte, infatti, nelle commissioni riunite Bilancio e Affari costituzionali della Camera è stato approvato l'emendamento, a mia prima firma, che sopprime l’articolo 21 che mirava a destinare i 575 milioni di euro alla decarbonizzazione dei processi produttivi di Acciaierie d’Italia-ex Ilva - spiega - Si tratta di un risultato straordinario, per nulla scontato, e su cui siamo riusciti a convincere le altre forze politiche dell’importanza di non sottrarre queste ingenti risorse che i cittadini tarantini meritano per le bonifiche del proprio territorio». «Non posso che esprimere soddisfazione - aggiunge - per una dura battaglia che ha rappresentato una bella pagina per la politica del nostro Paese, a cui purtroppo alcuni si sono sottratti. Ringrazio tutti i parlamentari del mio gruppo per il supporto, innanzitutto i colleghi pugliesi che hanno confidato nel mio operato basato su dati e fatti con cui sono riuscito a restituire ciò che spetta alla città di Taranto».
«Siamo soddisfatti della notizia giunta in nottata relativamente alla soppressione dell’art 21 del decreto Milleproroghe. Questo grazie al voto di tutte le forze politiche tranne Lega Nord e Fratelli d’Italia. Di fatto i 575 milioni di euro, provenienti dai beni sequestrati alla famiglia Riva, tornano ad essere disponibili per gli interventi di bonifica del territorio di Taranto nelle zone più compromesse dall’inquinamento industriale, esterne allo stabilimento ex Ilva. Viene così restituito il maltolto». Lo afferma Francesco Rizzo, coordinatore provinciale Usb Taranto, aggiungendo che "ora è opportuno che le risorse libere, dunque ancora non vincolate, vengano sfruttate per i lavoratori. Ci domandiamo intanto come mai, se vengono messi a disposizione importanti fondi comunitari per decarbonizzare, si cerca di individuare un altro modo per reperire somme? Forse perché per ottenere finanziamenti comunitari, sono indispensabili progetti seri e credibili?». Nonostante «il mercato dell’acciaio - conclude Rizzo - sia quintuplicato, Acciaierie d’Italia tiene gli impianti fermi (senza alcun investimento nella manutenzione), i lavoratori in cassa integrazione, con riflessi negativi gravi sulle famiglie, e continua a pagare le aziende dell’appalto con grandissimo ritardo. Perché? Andrebbe forse chiesto a Franco Bernabè un resoconto, a quasi un anno dall’ingresso dello Stato nella gestione dell’acciaieria, come andrebbe fatto un bilancio sull'operato dell’ad Lucia Morselli e quindi sulla gestione della stessa fabbrica, da quando è subentrata».
«Due ottime notizie per la Puglia! Grazie all’approvazione di due emendamenti a mia prima firma, si interviene su due temi di grande interesse per il nostro territorio. Da un lato, infatti, riapriamo i termini per la presentazione delle domande di intervento in favore delle imprese agricole danneggiate dalle infezioni di Xylella. Dall’altro, si istituisce una contabilità speciale per i Giochi del Mediterraneo che si terranno a Taranto nel 2026, con l'intento di velocizzare il trasferimento dei 4,5 milioni di euro al Comitato organizzatore della manifestazione stanziati con legge di bilancio 2021».
Lo dichiara Ubaldo Pagano, Capogruppo del Pd in commissione Bilancio a Montecitorio.
«Il Movimento 5 Stelle ha confermato le promesse fatte. Abbiamo difeso le bonifiche dell’area più inquinata d’Europa e salvaguardato la possibilità di riqualificare e reimpiegare gli oltre 1000 lavoratori di Ilva in As da anni in attesa di un lavoro. La proposta normativa era inaccettabile e offensiva, così come abbiamo detto per primi sin dall’inizio, per una città che ha già sacrificato la vita di tanti cittadini e la sua storia». Lo afferma il senatore tarantino Mario Turco, vicepresidente M5S ed ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, commentando l’approvazione dell’emendamento soppressivo dell’art. 21 del Dl Milleproroghe, che prevedeva lo spostamento di 575 milioni di euro dalle bonifiche all’attività produttiva dello stabilimento ex Ilva. "Non è più possibile - aggiunge - sacrificare la tutela dell’ambiente e della salute per un imprecisato e indefinito processo di decarbonizzazione. Adesso è il momento di realizzare e accelerare le bonifiche pianificate e finanziate da tempo. È il momento anche di dare risposte ad un territorio che ha nutrito la speranza di un processo di riconversione economica, sociale e culturale, avviato dal governo Conte II con il Cantiere Taranto, ma che adesso si è fermato». Secondo Turco, "arrestare questo processo di diversificazione economica e di riqualificazione sociale e culturale significa non aver compreso la complessità dei problemi di Taranto».