La protesta

1 maggio, parlano gli attivisti: «Il silenzio del concertone di Taranto fa rumore»

Redazione online

«Che sia fatta finalmente giustizia - concludono gli attivisti - nei confronti di una città capace di mostrarsi unica nonostante decenni di sfruttamento e di abbandono»

TARANTO - «Un primo maggio orfano della musica ma vicino a tutti i lavoratori di un settore che come e più di altri paga pegno ad una pandemia sanitaria ed economica. A loro abbiamo dedicato il nostro silenzio pomeridiano, un silenzio che fa rumore, con la speranza che presto si possa tornare a stringersi sotto un palco». Così il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, che da 2013 organizza, per la direzione artistica di Michele Riondino, Diodato e Roy Paci, il concertone alternativo a quello dei sindacati a Roma. Anche quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria, gli attivisti hanno dovuto rinunciare al tradizionale evento ma sulle pagine social del Comitato, di cui fanno parte anche ex operai dello stabilimento siderurgico di Taranto, è stata data voce ai lavoratori del mondo dello spettacolo del vivo per condividere proposte e riflessioni. «L'edizione 2021 di Uno Maggio Libero e Pensante - sottolineano gli attivisti del Comitato - è stata senza ombra di dubbio una grande cassa di risonanza per tutti i movimenti in lotta di questo paese». Taranto, osservano ancora i Liberi e Pensanti, «è una terra meravigliosa che merita molto più rispetto, a cominciare dal 13 maggio, quando a Roma il Consiglio di Stato sarà chiamato ad esprimersi sul ricorso di ArcelorMittal contro la decisione del Tar Lecce (sulla chiusura dell’area a caldo del Siderurgico, ndr). Che sia fatta finalmente giustizia - concludono gli attivisti - nei confronti di una città capace di mostrarsi unica nonostante decenni di sfruttamento e di abbandono».

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