EMANUELA PERRONE
È tempo di #unomaggioliberoepensante. Dopo un anno di pausa per evitare strumentalizzazioni durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative, torna l’appuntamento con il concerto-evento, organizzato dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti.
«Siamo tornati e siamo cresciuti a dismisura» fa sapere l’attore Michele Riondino, a cui è affidata la direzione artistica insieme a Roy Paci e Diodato. La formula della manifestazione, il cui tema quest’anno è «Programmiamo il nostro futuro», resta immutata, come evidenziato nella conferenza stampa: al mattino il dibattito sul «Piano Taranto» che consenta al territorio «di liberarsi dalla monocultura dell’acciaio», mentre a partire dalle 14 spazio alla musica, attraverso la quale «dare un megafono alle diverse realtà che hanno bisogno di denunciare o proporre un’alternativa» spiega Diodato.
Sarà, come al solito, «una giornata di lotta»: si ballerà e si canterà per riaffermare i propri diritti, quello alla salute e alla vita, innanzitutto. A tal proposito, a detta di Riondino, le 24 ore di sciopero di lunedì 30 aprile nell’acciaieria all’Ilva, indette da Fim, Fiom e Uilm per protestare contro le condizioni di lavoro ritenute insicure, «sono una barzelletta. È uno sciopero di facciata. Dal 2012 ci sono stati sette morti in fabbrica. Se si vuol affrontare il tema della sicurezza - prosegue - dobbiamo parlare anche di chi muore in un altoforno che è stato dichiarato fuori legge dalla magistratura ma che il Governo, con l’avallo dei sindacati, ha fatto riaprire riconsegnando la licenza di uccidere». Poi la stoccata al segretario generale della Fiom Maurizio Landini «che difende l’Ilva e l’Eni e che si sta adoperando per un altro scempio, quello di Tempa Rossa, che porta la firma del sindaco Rinaldo Melucci».
A condurre l’evento, alla quinta edizione, saranno Valentina Petrini, Valentina Correani, Andrea Rivera e la new entry Martina Dell’Ombra. «Sono pronta con il mio solito piglio da giornalista d’inchiesta e attivista ad affrontare i temi centrali che tengono banco a Taranto e in Italia. - commenta Valentina Petrini -. Questa città è un laboratorio nazionale che lancia dei messaggi a Roma, dove si cerca faticosamente di creare un Governo, sulla base di alleanze tra partiti, ma senza ascoltare i bisogni dei territori. Nel Mezzogiorno ci sono quasi due milioni di disoccupati e dallo scoppio della grande crisi del 2009 circa quattrocentomila uomini e donne del Sud hanno abbandonato la loro terra. Lo Stato versa al Sud 86 miliardi di euro in meno rispetto al Nord, a parità di popolazione e sei miliardi di euro di investimento in meno rispetto al resto d’Italia. Questi sono i problemi reali di cui parleremo sul palco - fa sapere -. Il lavoro è diritto e dignità e cercheremo di ricordarlo a chi se l’è dimenticato. Da questi temi bisogna ripartire per rilanciare il Sud».
Sul palco si alterneranno tantissimi artisti che hanno scelto di aderire all’iniziativa a titolo gratuito. «Chi decide di essere a Taranto lo fa perché condivide il nostro documento politico e la nostra lotta» riferisce Riondino. «Ogni anno diventa sempre più semplice coinvolgerli - aggiunge Diodato -. L’uno maggio Taranto ha il merito di cercare di ricostruire un tessuto sociale che in questa città è stato distrutto».
Lo confermano anche i Liberi e Pensanti: «le mani a sostegno della manifestazione si sono moltiplicate. La città sta imparando a sentire suo questo evento». Nel parco è prevista un’area per i disabili. Inoltre, sarà possibile seguire l’evento nella lingua dei segni. Il concerto sarà in diretta tv, in esclusiva nazionale, su Canale 85 e Antenna Sud (canale 13) del digitale terrestre, oltre che in streaming sui canali Facebook delle rispettive emittenti.