TARANTO - Parlare «senza paura» di chiusura dell’Ilva e veicolare, attraverso la musica, le voci degli altri territori che scontano il complicato rapporto con la grande industria o subiscono gli effetti di progetti fortemente impattanti. E’ la sfida del concertone del 1° maggio di Taranto, che oggi torna dopo un anno di pausa con un cast d’eccezione.
Sul palco del Parco Archeologico delle Mura Greche, tra gli altri, si esibiranno Emma Marrone, Brunori Sas, Levante, Noemi, Vinicio Capossela, Mezzosangue, Irene Grandi, Ghemon, Teresa De Sio, Coma_Cose, Piotta, Luca De Gennaro, Modena City Ramblers, Lacuna Coil e Terraross. Gli artisti hanno scelto di aderire all’iniziativa a titolo gratuito, sottoscrivendo il documento politico che accompagna l’evento.
In mattinata si terrà un dibattito sull'Ilva e sull'accordo di programma, definito piano Taranto, elaborato da movimenti e associazioni e che vedrà la presenza del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, mentre «il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci - ha voluto sottolineare l’attore Michele Riondino (direttore artistico con Roy Paci e Antonio Diodato) - non ha risposto nemmeno all’invito».
«Il messaggio che arriva da questo palco? Il tema di quest’anno è: riprogrammiamo il nostro futuro. Noi quest’anno - ha detto Riondino - più degli altri anni, vorremmo parlare di chiusura dell’Ilva. Si è parlato di ambientalizzazione, che è un termine che non esiste anche nel dizionario, si parla di decarbonizzazione senza conoscere la questione da un punto di vista tecnico. Noi siamo per la chiusura ma ci rendiamo conto che non è possibile chiudere da un giorno all’altro». Secondo Riondino «bisogna cominciare a parlare di chiusura oggi per avviare un piano B. Il piano B è il piano della chiusura, che nessuno vuole affrontare ma nessuno deve temere. Se affrontata in certi termini, continuerà a dare posti di lavoro anche la chiusura».
La manifestazione, interamente autofinanziata, è organizzata dal «Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti», un gruppo di operai e cittadini formatosi a seguito del sequestro degli impianti inquinanti dell’Ilva nel 2012. A condurre l’evento saranno Valentina Petrini, Valentina Correani, Andrea Rivera e Martina Dell’Ombra. Quest’anno ai due ingressi del parco verranno consegnati dei ticket numerati che serviranno come conta persone: per questioni di sicurezza la capienza massima dell’area recintata è di 50mila presenze.
Sul palco, come detto, non ci sarà solo la musica, ma «si alterneranno - come spiegato dalla giornalista Valentina Petrini, che ha lanciato l’hastagh #unomaggioliberoepensante per commentare sui social - i rappresentanti delle più importanti realtà in lotta su e giù per l'Italia: dai No Tav e No Triv ai No Tap. Le donne, poi, avranno un ruolo centrale: da quelle in prima linea per denunciare l'inquinamento, come le mamme di Brescia e le Donne per Cornigliano, determinanti per la chiusura dell’area a caldo dell’Ilva di Genova, a quelle che in Kurdistan hanno dovuto imbracciare il fucile per la libertà propria ma anche dei popoli europei. E’ previsto anche l’intervento del direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, che analizzerà il rapporto Stato-mafia e i motivi della scelta di sostenere un evento come quello di Taranto». Si parlerà infine dei lavoratori sfruttati nei call center, di immigrazione, di femminicidi e dei casi Cucchi e Aldrovandi. (di Giacomo Rizzo, ANSA)