Il caso

Vaccini a sacerdoti di Taranto, scoppia la polemica. Arcidiocesi: «Mai preteso favori»

Redazione online

'Ma abbiamo spiegato alle autorità che la situazione in cui operiamo è delicata'

TARANTO -  «In relazione alle polemiche sulle vaccinazioni anti Covid effettuate in questi giorni ai sacerdoti dell’Arcidiocesi di Taranto, questa stessa Arcidiocesi intende precisare e chiarire di non aver mai auspicato, chiesto e preteso trattamenti di favore, o corsie preferenziali e privilegiate, verso gli esponenti del clero». Lo afferma l'Arcidiocesi in una nota a firma del portavoce don Emanuele Ferro.

«Ci si è solo limitati - precisa - a prospettare alle autorità la situazione delicata in cui gli stessi sacerdoti operano ogni giorno, a stretto contatto con le comunità di riferimento, e i potenziali rischi insiti in questa situazione. Non è stato mai rivendicato in nessuna occasione, e a nessun soggetto preposto, la priorità del vaccino anti Covid ai sacerdoti. È avvenuta solo una semplice informativa della situazione» e «le autorità hanno quindi ammesso a vaccinazioni anche i sacerdoti». L’Arcidiocesi aggiunge che «le vaccinazioni sono partite dai sacerdoti più anziani e fragili» e «il piano regionale anti Covid della Puglia ha previsto dal 22 marzo 2021 la possibilità di vaccinare il personale delle comunità religiose: il piano - evidenzia - fa riferimento ad una serie di categorie e indica chiaramente i 'Luoghi di comunità'».

Sul contatto con i cittadini e i relativi rischi, l'Arcidiocesi ricorda infine che «le parrocchie, già nella prima fase della pandemia, quando la situazione a Taranto non aveva raggiunto gli attuali livelli di criticità, sono state un importante avamposto in termini di aiuto, assistenza e solidarietà».

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