Il caso

Taranto, terzo arresto per traffico droga e cellulari nel carcere

Redazione online

Le indagini della Squadra Mobile hanno fatto emergere le responsabilità di un pregiudicato 44enne, considerato la mente del traffico

TARANTO - Nell’ambito dell’inchiesta sull'illecita introduzione nel carcere di Taranto di droga e microtelefoni cellulari, che il 29 gennaio scorso aveva portato all’arresto dell’agente di polizia penitenziaria Giuseppe Greco e del commerciante Alfonso Greco (i due non sono parenti), il personale della Squadra Mobile ha eseguito una nuova ordinanza di custodia cautelare. Il provvedimento è stato notificato in carcere ad Antonio Greco, 44enne, figlio di Alfonso, già detenuto per altra causa. L’uomo è ritenuto la «mente» dell’illecito traffico e il destinatario finale della droga e dei telefoni cellulari.

L’agente di polizia penitenziaria fu sorpreso dai poliziotti appena fuori l’appartamento di Alfonso Greco con 15 grammi di cocaina, 250 grammi di hashish, 4 microtelefoni cellulari e 2 schede sim, nascosti in una confezione di cioccolato in polvere e una di crema per il corpo. La guardia penitenziaria risponde anche di corruzione in quanto, secondo l’accusa, avrebbe accettato 600 euro per introdurre il materiale sequestrato in carcere.

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