Msc farà rotta su Taranto: da maggio al via alle crociere
NEWS DALLA SEZIONE
i più visti della sezione
NEWS DALLE PROVINCE
i più letti
Il caso
Redazione online
16 Gennaio 2021
Foto Facebook
TARANTO - «Oggi ho saputo che probabilmente si potrà dimostrare che la morte di un bambino tarantino ha dei responsabili, e di nuovo è arrivato sordo quel dolore, il mio cuore ha cominciato a battere all’unisono con il suo, quello della mia piccola Miriam, sapete succede anche questo, avverti un soffio di vento e pensi che sia una sua carezza. Che sia fatta giustizia, per questi nostri figli, loro non avevano nessuna colpa». Si sfoga così, con una post sulla pagina Facebook dell’associazione Genitori Tarantini, Antonella Massaro, mamma di Miriam, una bimba di 5 anni e mezzo di Taranto morta nel febbraio del 2008 a causa di un neuroblastoma al quarto stadio, malattia che i genitori hanno sempre messo in relazione all’inquinamento prodotto dallo stabilimento siderurgico. La piccola è vissuta a Martina Franca, ma il papà ha lavorato per dieci anni in Ilva con una ditta appaltatrice.
Antonella Massaro ha voluto commentare la notizia di ieri della chiusura dell’inchiesta della procura ionica sulla morte di un altro bambino, Lorenzo Zaratta, stroncato a 5 anni, il 30 luglio del 2014, da un tumore al cervello che gli era stato diagnosticato a soli 3 mesi dalla nascita. Sono indagati un ex direttore dello stabilimento siderurgico e 8 dirigenti per concorso in omicidio colposo. Secondo i pm sono state infatti le emissioni velenose del Siderurgico a causare la morte del piccolo Lorenzo. Dalle analisi di alcuni campioni organici risultò che nel cervello del bambino c'erano «numerosi corpi estranei» come tracce di ferro, acciaio, zinco, silicio e alluminio. Le conclusioni a cui è giunta la magistratura, osserva l'associazione Genitori Tarantini, rappresentano «un passo di enorme importanza: finalmente, viene definita una correlazione tra i tumori che colpiscono i tarantini, a partire dai più piccoli, e la gestione bastarda di dirigenti senza alcuno scrupolo. Ancora una volta si bussa alla porta della Giustizia nella speranza che voglia finalmente aprirla a Taranto».
LE RUBRICHE
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su